MN - Jashari, il suo tecnico nelle giovanili: "Era micidiale come trequartista, ma oggi è più un 6"

Ufficializzato Samuele Ricci e aspettando Luka Modric, il Milan ora spingerà forte per Ardon Jashari. Il Brugge si sta dimostrando ancora una volta un osso duro a giudicare dalla richiesta di 35 milioni di euro sotto la quale non intende scendere. Ma davvero vale tutti questi soldi?
Abbiamo sentito Sandro Chieffo, noto per la sua grande abilità a formare talenti in terra elvetica. Nato a Zurigo ma di origini italiane, è colui che possiamo definire il mentore di Ardon Jashari. Ci ha raccontato la crescita esponenziale di questo gioiello proprio sotto la sua guida ai tempi di Lucerna. Oggi responsabile della formazione dei talenti del Grasshoppers, Chieffo ci racconta in esclusiva per MilanNews.it come è sbocciato il talento di Jashari.
Di seguito un estratto dell'intervista (QUI L'INTEGRALE)
Sandro Chieffo, Lei è stato una figura importante nella crescita di Ardon Jashari
"L'ho allenato per quasi quattro anni, accompagnandolo dall'Under 18 alle porte della prima squadra. Giocatore fantastico, che copriva più ruoli. Lo facevo giocare trequartista, un 10, ed era micidiale".
11 reti in 43 presenze sotto la sua guida
"Con la forza fisica che aveva si buttava negli spazi e segnava spesso. Ma poi viste anche le sue caratteristiche, col passare del tempo ho deciso di arretrargli il raggio d'azione, gli ho fatto fare il mediano ma può fare anche la mezz'ala. Praticamente tutti i ruoli del centrocampo".
Cosa l'ha colpita dello Jashari 16enne che ha visto per la prima volta?
"Una personalità incredibile, sicuramente. E poi era ben strutturato fisicamente, forte. Dall'altra parte faceva un po' fatica a capire il gioco. Portava troppo la palla, mancava nel passaggio, perdeva i palloni. Insomma, c'era sicuramente da lavorarci su e così abbiamo fatto, dandogli una struttura di gioco e lui è stato bravissimo ad assimilare tutto".
Qual è a oggi il suo ruolo ideale?
"Oggi lo vedo come un 6, quindi un vertice basso del centrocampo. Poi, intendiamoci, Ardon può fare anche la mezzala, dipende dalle caratteristiche dei compagni di squadra. Ma per me è un 6: mi pace come anticipa le situazioni di gioco, le giocate".

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