Pagni: "Milan, arriva un nuovo manager. Elliott ammette di aver sbagliato strategia sui ricavi"

La gestione di una società di calcio, secondo criteri economici, è materia nuova per la nostra Serie A. Tranne la Juventus, finora nussuno ha gestito un club facendo quadrare i conti “indipendentemente” dai risultati sportivi, lavorando contemporaneamente su stadio di proprietà, sponsor e palayer trading.
POCHI RICAVI SENZA CAMPIONI - Per cui si può anche giustificare il fondo Elliott se, a poco più di un anno dal suo ingresso come socio di controllo, non sia ancora riuscito a migliorare i risultati economici, in particolare a livello di ricavi commerciali. Perché non solo la Serie A – in decadenza rispetto ad altri campionati – non aiuta chi vuole tornare ai vertici europei. Ma va anche ricordato che il fondo Elliott non ha esperienza nel settore sportivo e – in generale – non gestisce direttamente le società dove investe. Il suo ruolo, solitamente, è quello di suggerire come si possono aumentare gli utili, spesso con operazioni straordinarie, o valorizzare attività sottostimate. La gestione quotidiana, la crescita “interna” grazie alle attività del giorno per giorno, non fa proprio parte del curriculum per cui è conosiuta nel mondo della finanza.
IDEE ORIGINALI DALLA GERMANIA - Ma c’è sempre una prima volta. Lo dimostra l’ingaggio di un nuovo dirigente nell’organigramma del Milan, il tedesco Maikel Oettle, nominato “head of sponsorship sales”. Sostanzialmente dovrà sviluppare accordi con gli sponsor, come si legge nel comunicato ufficiale “partnership commerciali innovative sia per i brand che per i titolari dei diritti”. Traduzione: farsi venire idee “originali” per aumentare i ricavi. Lo ha fatto nei suoi precedenti incarichi nel settore sportivo, anche se è la prima volta per Oettle in un club di calcio professionistico. Tutto questo perchè la Serie A non è la Premier, dove l’ammontare dei diritti tv e la trasformazione in un brand di rilievo globale permette entrate impensabili per gli altri campionati. E il fatto di essere scomparso dai radar della Champions da sei anni a questa parte non aiuta di certo a vendere il prodotto Milan.
IL CIRCOLO VIZIOSO DEI RICAVI - Con l’assunzione di herr Oettle, Elliott ammette – con onestà intellettuale – di dover correre ai ripari e di percorrere altre strade. Da un lato, è vero che i ricavi difficilmente potranno fare il salto auspicabile da tutti – a cominciare dai tifosi – in mancanza di risultati sul campo. E i risultati non possono che arrivare in tempi brevi se una squadra può permettersi di ingaggiare campioni. Ma ingaggiare campioni non è facile se i conti non sono in regola e se non lo permettono le regole del fair play finanziario. Elliott prova così a spezzare il circolo viziosi partendo dall’aumento dei ricavi. I attesa di capire se durante la finestra di calciomercato a gennaio non intenda anche rafforzare la squadra.

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