Salvio: "Baricentro basso, difesa compatta e poi davanti un golletto prima o poi viene fuori. Allegri non è così"

Fabrizio Salvio, giornalista, si è così espresso su SportWeek tracciando un profilo di Massimiliano Allegri: "Allegri fa dell’ironia (sarcasmo), della sottile e intelligente provocazione, un’arma di distrazione di massa. È di quelli che hanno capito tutto: del calcio e della vita. Ormai ci gioca, su quel termine mutuato dall’ippica (sua grande passione), utilizzato per spiegare la vittoria di un cavallo sull’altro per una incollatura - la parte dell’animale che comprende la testa e il collo - dunque per un distacco infinitesimale o poco più. Applicata al calcio, questa espressione è diventata l’etichetta che i critici gli hanno appiccicato per giustificarne la presunta tendenza, lui che da calciatore è stato trequartista e poi mezzala offensiva, a un gioco votato più alla prudenza che al rischio.
Allegri maestro nell’arte di accontentarsi, più ancora che in quella di arrangiarsi, insomma. Ma se è vero che è sempre una questione di punti di vista, sarebbe ora di darci un taglio, appunto, con ’sta storia di Allegri difensivista, catenacciaro (a tal proposito, così ha replicato alla domanda su come giocherà il suo Milan: “Se non rispondo, dite che sono catenacciaro; invece saremo offensivi…”), dunque fedele a un’idea antiquata, sorpassata, stantia e offensivamente asfittica, per non dire stitica: baricentro basso, difesa compatta e poi davanti un golletto prima o poi viene fuori. Allegri non è così. Almeno, non sempre lo è stato".

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