All'Olimpico la sesta di fila per Paquetà: il brasiliano che ha conquistato Gattuso e mitigato i problemi del mancato arrivo dell'esterno

Il Milan di Gattuso ha vissuto serate straordinarie all'Olimpico contro le formazioni romane e, domani sera, avrà la possibilità di dare un segnale importante al campionato. Uscire dalla capitale con una vittoria garantirebbe un importante slancio in classifica ai rossoneri, attualmente quarti ma in piena bagarre con tante inseguitrici a tallonarli. Il tecnico rossonero si riaffiderà al "suo" Milan, riproponendo dal primo minuto il poker di esterni lasciato a riposo contro il Napoli in Coppa Italia. Insieme ai soliti ci sarà un Piatek in più, un giocatore che ha subito timbrato il cartellino, sempre famelico a prescindere dalla maglia indossata.
NIENTE ESTERNO? NO PROBLEM - Forse l'allenatore calabrese confidava in un altro innesto sul mercato, quell'esterno d'attacco cercato ma non arrivato, ma le parole espresse in conferenza stampa appaiono sincere e consapevoli: "L'ala non è arrivata, non chiedetemi nulla. Gli acquisti saranno anche quelli che rientrano. Ci abbiamo pensato ma non facciamo tanto per fare, non abbiamo trovato quello che ci permetteva di fare il salto di qualità e siamo rimasti così. Fiducia in quelli che abbiamo". Fiducia in Suso e in Calhanoglu, i quali restano (e resteranno) i titolari del Milan. Ad inizio 2018 il Milan "volava" con le sue ali, spinto dagli assist dello spagnolo e dai gol del turco: nulla vieta che la storia possa ripetersi, soprattutto se l'ex Leverkusen ritrovi finalmente la verve dei giorni migliori.
VIVA PAQUETA'- La vera chiave di volta, oltre al sontuoso Bakayoko (con lui titolare, in campionato, il Milan ha perso solo contro la Juventus), potrebbe essere Lucas Paquetà. Il brasiliano è stato pagato fior fior di milioni ma quasi nessuno si attendeva un inserimento così rapido, soprattutto in una posizione di campo poco consona ad errori e disattenzioni. Gattuso non ha avuto alcun tipo di esitazione, buttandolo subito in campo in gare da dentro e fuori e contro avversari di alto livello: nel giro di tre settimane il brasiliano ha affrontato Sampdoria, Juventus, il Genoa (sempre ostico a Marassi) e per due volte il Napoli. Durante la chiacchierata con i giornalisti a Milanello, Rino ne ha parlato in questo modo: "Lucas è una spugna, capisce tutto, chiede, è curioso, a livello tattico vuole sapere tutto". Per lui all'Olimpico sarà la sesta consecutiva da titolare, altra sfida di estrema difficoltà ma, come già ampiamente dimostrato, la personalità non gli manca. Proprio la sua presenza, fondamentale nell'unire i reparti e servire gli uomini offensivi, potrebbe far fronte al mancato arrivo del rinforzo sugli esterni, andando a migliorare le prestazioni degli attuali uomini d'attacco.
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