Davanti la difesa, box to box, mezz'ala... Il dibattito sul miglior ruolo per Reijnders e la spiegazione di mister Pioli

Davanti la difesa, box to box, mezz'ala... Il dibattito sul miglior ruolo per Reijnders e la spiegazione di mister PioliMilanNews.it
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domenica 12 maggio 2024, 16:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Nel post partita di Milan-Cagliari di ieri sera abbiamo chiesto a mister Stefano Pioli alcuni chiarimenti sulla posizione e sui compiti di Tijjani Reijnders, che contro i sardi ha trovato il suo quarto gol in stagione. Ovviamente è stata fatta una premessa, banale ma che è stato giusto ribadire: in una squadra di calcio il collettivo, il sistema e l'equilibrio vengono sempre prima del singolo. Partendo da qui ci è venuto naturale chiedere, vedendo ancora una volta l'olandese utilizzato in una posizione più arretrata rispetto ai compagni di reparto, cosa sia cambiato rispetto all'inizio dell'anno, quando l'ex AZ aveva rivelato alla stampa che la sua scelta era ricaduta sul Milan e non sul Barcellona proprio perché nel progetto che gli era stato illustrato si dava tanta importanza alle sue doti offensive: "A me piace giocare da numero 8, da mezzala. La cosa che faccio meglio è essere un giocatore box to box, efficace difensivamente e nell’altra metà campo" - aveva detto Reijnders alla Gazzetta nel mese di luglio - "Mi piace aiutare a costruire il gioco, essere un giocatore creativo. Mezzala destra o sinistra? A sinistra, lì mi trovo meglio. Krunic playmaker? Sì, penso che Rade oggi sia il nostro centrale, poi vediamo come va durante la stagione".

Mister Pioli non si è sottratto e ha risposto dando la sua visione, spiegando bene che nel calcio ci sono anche diverse situazioni che vanno a condizionarne altre, cambiando magari i piani previsti inzialmente: “Io credo che Tijji sia un giocatore talmente intelligente, talmente tecnico che più si muove nel campo meglio è. Ma non credo, almeno per quello che visto io quest’anno, che posizionarlo già alto sia la sua posizione migliore ma credo che sia meglio che ci arrivi. Poi dopo i momenti del campionato, gli infortuni dei compagni, la strategia di una singola partita l’ha visto costruire un po’ più dal basso. Quando costruisce dal basso ci dà una pulizia di gioco, una continuità di movimenti ed un dinamismo che sono molto importanti per la squadra. Credo che un giocatore così debba segnare di più, però è solo il primo anno e ha ancora tanti margini di crescita. È sicuramente un ottimo giocatore”.

Da questa risposta crediamo sia possibile estrapolare diversi concetti: nonostante ad inizio stagione si sia iniziato con l'idea di giocare con un 4-3-3 (sebbene con posizioni non proprio tradizionali) per gran parte dell'annata Pioli abbia ragionato sul "solito" 4-2-3-1. Da qui il suo "Ma non credo, almeno per quello che visto io quest’anno, che posizionarlo già alto sia la sua posizione migliore ma credo che sia meglio che ci arrivi". Evidentemente per il mister è tramontata l'opzione della doppia mezz'ala e per questioni di equilibrio si è tornato al modulo che più ha utilizzato in questi suoi anni al Milan. La seconda considerazione è strettamente collegata alla prima: nel centrocampo del Milan manca un giocatore, soprattutto dopo l'addio di Krunic, che abbia determinate caratteristiche difensive e di equilibrio. Pensiero confermato anche da Pioli: "La fase difensiva dipende da organizzazione, da attenzione e voglia di sacrificarsi e probabilmente in queste tre cose qualcosa non è funzionato. Responsabilità mia sicuramente perché su alcune cose non siamo così precisi, come sul gol di oggi... C'è un po' tutto di queste cose qua. Però che siamo una squadra votata per caratteristiche dei giocatori alla fase offensiva sì, anche perché non abbiamo un centrocampista con caratteristiche difensive". 

Il terzo e ultimo pensiero è una considerazione personale, slegata a quanto detto dal tecnico rossonero, che comunque ha dato la sua visione sulla situazione; visione che è condizionata anche da altri fattori e situazioni. Ci viene da dire però che idealmente Reijnders potrebbe esprimere tutto il suo potenziale proprio da mezz'ala sinistra, da numero 8, come ha detto lui stesso la scorsa estate. Anche se magari ha avuto poche occasioni, o comunque meno di quante si aspettasse, per poter giocare nel suo ruolo preferito ci sono comunque diversi lati positivi da considerare. Nella sua prima stagione a livelli veramente alti della carriera ha dimostrato di poter giocare da titolare nel Milan, in Serie A ed in Champions League, occupando all'occorrenza più ruoli e dando soluzioni diverse alla squadra in base alla situazione, trovando addirittura la convocazione in nazionale che gli varrà anche in primo Europeo tra poche settimane. Contando che solo un anno fa giocava nell'AZ Alkmaar, con tutto il rispetto, e che aveva assaggiato solo qualche sprazzo di Conference League allora non si può che essere fiduciosi. Lo ha detto anche Pioli: "Credo che un giocatore così debba segnare di più, però è solo il primo anno e ha ancora tanti margini di crescita". Magari dal prossimo anno, con un assetto tattico diverso e con altri giocatori di fianco potremmo vedere un Reijnders ancora più incisivo negli ultimi trenta metri di campo.