Due mesi senza gol, ma pesa più l'atteggiamento: la risposta di Leao deve già arrivare a Verona

Due mesi senza gol, ma pesa più l'atteggiamento: la risposta di Leao deve già arrivare a VeronaMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
giovedì 4 marzo 2021, 20:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Lo scorso 9 gennaio, contro il Torino a San Siro, Rafael Leao segnò il suo ultimo gol, un centro importante che concretizzò il successo rossonero oltre a dare seguito al buon stato di forma del portoghese. Da lì in poi il numero 17 si è inceppato, prima sul piano realizzativo e poi su quello prestazionale. Che l'ex Lille non fosse un bomber lo si era già intuito, che faticasse da unico riferimento contro difese chiuse anche, ma il vero problema, ad oggi, è legato all'atteggiamento, al modus operandi sul terreno di gioco.

INCOLORE - Milan-Udinese era uno snodo importante per il campionato rossonero, una gara tutt'altro che semplice, aggravata dall'assenza dei due "numeri 9", Ibrahimovic e Mandzukic. Che Leao e Rebic avrebbero fatto fatica a rompere gli argini friulani poteva essere previsto, ma non che la prestazione fosse così incolore. Il portoghese è apparso smarrito, poco determinato e convinto, pressoché scomparso tra le maglie di Luca Gotti. Rappresentativa l'azione in cui, in maniera fortuita, ha di fatto contrastato un tiro a botta sicura di Saelemaekers. Così come fortuito è stato lo scellerato mani di Stryger Larsen, proprio mentre saltava davanti a Rafa. Una prova insufficiente su tutta la linea, inutile anche sottolinearlo, fin troppo brutta per un giocatore dalle sue doti, a prescindere dalla nota discontinuità e da una piena maturità ancora da ricercare.

REAZIONE - Gettare la croce sul solo Leao sarebbe un errore, proprio perché il portoghese non può essere un centravanti di sfondamento. Riavvolte le attenuanti, resta la prestazione opaca, quella fame che non emerge se non in sparuti attimi di genio. Leao non va bocciato, non può esserlo, tuttavia diventa obbligatorio un cambio di passo, un cambio di mentalità. Al Bentegodi ci sarà ancora lui a guidare l'attacco rossonero, in quella che sarà una gara da non fallire. L'aggressività dell'Hellas è cosa nota, proprio per tale ragione il classe '99 dovrà mostrare i denti, senza farsi intimorire dalla foga veneta. Una mano potrebbe dargliela anche lo stesso Pioli, impostando una gara diversa, più attendista, in modo da sfruttare i recuperi e lanciare il giovane portoghese negli spazi.