esclusiva mn

Di Carlo: "Mancini è un attaccante moderno, per movenze e caratteristiche fisiche ricorda Ibrahimovic"

ESCLUSIVA MN - Di Carlo: "Mancini è un attaccante moderno, per movenze e caratteristiche fisiche ricorda Ibrahimovic"MilanNews.it
sabato 6 agosto 2022, 14:00ESCLUSIVE MN
di Filippo D'Angelo

Mimmo Di Carlo, allenatore del Pordenone, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it. Di seguito le domande e le risposte:

Mister, lei nel 2021 ha fatto esordire Tommaso Mancini in Serie B. Quanto si sente orgoglioso di questa cosa?

“Mancini è un giocatore che si è meritato l’esordio in Serie B. Cura i dettagli come un grande professionista e questo gli ha permesso di ritagliarsi il proprio spazio anche con i più grandi. Per me è stato un piacere ma anche un onore farlo esordire. Vicenza negli anni ha sempre avuto dei giocatori giovani e bravi come, ad esempio, Roberto Baggio che ha esordito alla sua stessa età. Per la società e per l’allenatore questa è sempre una cosa positiva”.

Quali sono le sue caratteristiche principali?

“È una punta molto tecnica che chiaramente deve fare ancora il proprio percorso per dimostrare il proprio valore. È un attaccante moderno, attacchi gli spazi, gioca con la squadra, ha un tiro formidabile e nei rigori è davvero un cecchino. Deve solo trovare continuità, deve allenarsi con giocatori più bravi per far sì che si possa completare il suo percorso. Per le caratteristiche fisiche e per le movenze ricorda Scamacca o Ibrahimovic, è chiaro che tecnicamente deve migliorare e che fisicamente deve mettere forza ma la strada è quella lì”.

Per fare esperienza secondo lei è meglio giocare in una Primavera o magari in una squadra tra Serie B e Serie C?

“Penso che il Milan abbia un allenatore che l’anno scorso ha puntato molto sui giovani ed è stato ripagato con la vittoria del campionato insieme a quelli più esperti. Mancini deve fare il suo percorso giocando e non stando fuori. Sappiamo bene che se un ragazzo giovane gioca migliora le prestazioni, fa esperienza e chiaramente va a curare i dettagli su cui lavorare. È ancora presto dire se possa essere meglio in una Primavera o in una Serie B o in una Serie C. È chiaro che io andrei a giocare dove mi danno la possibilità e dove c’è opportunità per i giovani”.

Oggi che consiglio si sente di dargli?

“Su di lui non ho alcun dubbio. è un ragazzo molto professionale e determinato. Se dovessi dargli un consiglio, come gli dicevo sempre ad ogni allenamento, gli direi di andar forte e cercare di non far calcoli. Di aver quell’umiltà di imparare, di venire ogni giorno al campo per migliorarsi. Questo però è nel suo DNA. Se vai forte alla lunga acquisisci esperienza, prendi botte e capisci chi sei e che ti devi dar da fare”.

Magari un giorno riuscirà a giocare anche per l’Italia…

“Per la Nazionale dipenderà da lui, dall’allenatore che lo allenerà. Se vuole arrivare ad alti livelli deve crescere”.

Stefano Pioli dopo tanta gavetta è riuscito a vincere uno Scudetto, crede che sia arrivata la sua consacrazione?

“Come categoria di allenatori, noi coetanei di Pioli siamo tutti molto felici che sia riuscito a vincere un campionato con il Milan dimostrando il proprio valore. Ci sono quelle etichette su alcuni allenatori che non sono riusciti mai a vincere. Stefano ha invece dimostrato con il lavoro, con il suo carattere, con le sue idee di poter vincere lo Scudetto. Abbiamo fatto tutti il tifo per lui, è un allenatore italiano che ha dimostrato di essere bravo”.

Guardando alla nostra Serie A, che campionato ci attende?

“Il campionato quest’anno mi sembra molto equilibrato. Ci sono grandi squadre ma credo che Milan, Inter, Juventus, Napoli e un po’ anche la Roma sono lì. Il Milan dovrà difendere il proprio Scudetto, questa è già una motivazione straordinaria, contro tre o quattro squadre che punteranno allo stesso obiettivo”.