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F. Galli: "Piatek sorprende per la naturalezza, ma non dimenticate Cutrone. Biglia? Non è detto torni titolare..."

ESCLUSIVA MN - F. Galli: "Piatek sorprende per la naturalezza, ma non dimenticate Cutrone. Biglia? Non è detto torni titolare..."MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 18 febbraio 2019, 18:00Primo Piano
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Filippo Galli. Con l'ex responsabile del settore giovanile rossonero abbiamo parlato dell'esplosione di Paquetà e Piatek, di Bakayoko e del possibile rientro di Biglia. Infine, una domanda anche sulla lotta Champions, che vede i rossoneri quarti in solitaria a prescindere dal risultato di Roma-Bologna di questa sera.

Piatek è entrato nella storia del Milan come uno tra i marcatori più prolifici nelle prime 5 presenze. E' rimasto sorpreso dall'inizio in rossonero del polacco?
"E' una sorpresa enorme. Quello che aveva fatto vedere nei primi 6 mesi al Genoa poteva lasciar presagire qualcosa di quello che sta facendo vedere al Milan. Da qui a ritenere che potesse essere così impattante e così decisivo, è una piacevole sorpresa. La squadra può contare su un finalizzatore straordinario, ha una percentuale realizzativa importante. E' giusto celebrare Piatek. Ci terrei, però, a sottolineare che non bisogna dimenticare ciò che ha fatto Cutrone. Non tanto perchè venga dal settore giovanile, ma perchè ha dato un contributo importante anche in questa stagione. So che non è un problema dello staff, ma più dell'ambiente: è importante non perdere per strada un giocatore che è stato così importante".

E' da leggere in questo senso, dunque, l'inserimento di Cutrone sul 3-1 nella partita contro l'Atalanta?
"Sicuramente sì. Credo che sia stato un bel segnale nei confronti del ragazzo e da parte dei giocatori che giocano meno è bello che venga dato loro spazio per farli sentire parte del progetto. Un segnale che può essere utile anche al gruppo e che può venire utile in futuro".

Lei ha giocato contro grandissimi attaccanti e ne ha affrontati di altrettanto bravi. Chi le ricorda Piatek?
"Devo essere sincero, nessuno in particolare. Mi sembra che faccia tutto con grande naturalezza. Il fatto che non ci si aspettasse un impatto del genere ha fatto sì che lui facesse questi gol - abbastanza diversi tra loro come tipologia - con molta naturalezza. Credo che Piatek sia Piatek, punto e basta".

Un altro giocatore che sta sorprendendo nel suo impatto con il Milan e con il calcio italiano è Paquetà. Quale caratteristica del giocatore le ha rubato maggiormente l'occhio?
"Ha dimostrato maturità, che da un ragazzo così giovane non ci si aspettava. Ha dimostrato grande disponibilità a stare ai dettami tattici dello staff e questa è la cosa più importante da sottolineare. Qualche giocata da brasiliano l'ha fatta vedere e questo fa ancora più effetto, però quando l'avversario ha fatto le sue sfuriate è stato in grado di unire anche la quantità".

Bakayoko ha dato una svolta alla propria stagione ed ora è imprescindibile, per stessa ammissione di Gattuso, per il Milan.
"Bakayoko credo sia il giocatore tipico dell'idea di calcio che vuole Gattuso. Che faccia copertura dal punto di vista difensivo, ma al tempo stesso un buon riferimento quando è il Milan a dover sviluppare gioco. Dopo un iniziale tentennamento, dovuto alle difficoltà nell'inserirsi, è riuscito a dimostrare il suo valore e che le sue caratteristiche in questo Milan possono essere sfruttate".

Con il rientro di Biglia a disposizione, si aspetta che l'argentino tornerà titolare nel giro di poche partite?
"Dipende cos'ha nella testa Gattuso. Non è detto che Biglia rientri e riprenda subito il ruolo da titolare. Bisogna capire cosa possa dare Bakayoko spostandolo come mezzala. L'allenatore, che ha sotto occhio i comportamenti e gli atteggiamenti in campo di un giocatore, saprà trovare la soluzione migliore".

Si può considerare il Milan tra le favorite, insieme all'Inter, per un posto nella prossima Champions?
"E' ancora presto. Dipenderà, ovviamente, anche dal risultato della Roma di stasera, però è chiaro che il Milan abbia dimostrato di essere una squadra che sa quello che vuole e che sa soffrire nei momenti di difficoltà. Sa reggere l'urto di una squadra come l'Atalanta che si è visto nel primo tempo di Bergamo e sa ripartire. E poi, quando si abbassano un po' i ritmi, riesce a sviluppare gioco e a far emergere le individualità".