esclusiva mn

Incocciati: "Milan, servono gol. Ma Ibra non è la soluzione: ha fatto il suo tempo"

ESCLUSIVA MN - Incocciati: "Milan, servono gol. Ma Ibra non è la soluzione: ha fatto il suo tempo"MilanNews.it
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 19 dicembre 2019, 16:30Primo Piano
di Salvatore Trovato

In vista di Atalanta-Milan, la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Giuseppe Incocciati, ex di entrambe le squadre. Con lui abbiamo parlato della gara in programma domenica domenica, dei problemi realizzativi della squadra di Pioli e del possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Ecco le sue dichiarazioni.

Atalanta-Milan, che partita si aspetta?

"L’Atalanta, a parte l’ultima gara col Bologna, sta dimostrando di non essere più una sorpresa, ma una certezza. È una squadra che ha una fase realizzativa importante. Il Milan ha dato segnali di miglioramento, ma qualche preoccupazione c’è".

In caso di sconfitta domenica, i rossoneri dovrebbero accantonare definitivamente i sogni europei?

"Dieci punti di distacco sarebbero tanti, anche se ci sono ancora tante gare. Ammesso che il Milan cambi marcia, non dimentichiamoci che davanti ci sono diverse squadre che stanno rincorrendo, tra le quali il Napoli. Il Cagliari forse potrebbe lasciare qualcosa per strada. È difficile che il Milan possa recuperare tanti punti nel caso dovesse andare male con l’Atalanta".

Nella passata stagione, Piatek fu devastante a Bergamo. Il pistolero si sta ritrovando, è d’accordo?

"Ha già dimostrato di essere un ottimo finalizzatore, poi non so cosa sia successo. Un attaccante non dimentica come si fa gol. Forse è la mancanza di rifornimenti o alcune situazioni a lui non più congeniali che si verificano all’interno di un contesto tattico. Di solito, quando un attaccante si ferma così bruscamente, non dipende solo ed esclusivamente da lui. Forse il Milan è un po’ troppo “assolutista” in certi suoi effettivi. Giocatori come Suso e Calhanoglu difficilmente vedono l’azione prima che la palla arrivi. Un centravanti, invece, fa dei movimenti che necessitano di alcune giocate anche di prima intenzione. Credo che Bonaventura possa essere di grande sostegno: è uno che vede il movimento delle punte, non è un assolutista, se non in alcune circostanze. È un giocatore che può aiutare Piatek, il quale fa dei movimenti eccellenti. Certo, non si può pretendere dal polacco che risolva le partite con delle giocate personali. Lui si muove puntando sempre la porta e va servito nel modo migliore".

Leao sembra avere spunti interessanti. Cosa ne pensa di questo ragazzo?

"È un ottimo elemento. È nella fase di maturazione e credo che anche lui abbia bisogno di sostegno da parte della squadra. Ha qualità individuali notevoli, ma la storia di Piatek è differente dalla sua. Credo che Pioli debba riuscire a capire perché il Milan segni così poco. Risolvendo questo, si metterà alle spalle molti problemi. E a quel punto potrà riprendere la strada verso l’Europa. Spero che Pioli ci riesca. A livello di numeri, il Milan ha bisogno di migliorare notevolmente l’aspetto realizzativo: Piatek è uno che può risolvere questa problematica".

Anche Ibrahimovic potrebbe risolvere tanti problemi. Servirebbe ai rossoneri?

"A questo Milan servirebbe anche Gianni Rivera (sorride, ndr). Peccato che gli anni passano... Rimangono indelebili il nome e le grandi prestazioni, che però appartengono al passato. Non sono per questo tipo di avventura. Credo che il Milan, in questa fase di rinnovamento, non debba assolutamente pensare di impostare il lavoro - che è proiettato verso un futuro migliore - su elementi che appartengono alla storia del club: hanno fatto benissimo, ma basta così. Ibrahimovic non è il futuro e credo che sia più importante riuscire a individuare nuovi giovani che possano permettere al Milan di tornare in vetta".

Altri giovani? Questa squadra non avrebbe invece bisogno di giocatori di esperienza?

"Ibra è più un discorso legato alla nostalgia dei grandi campioni che sono passati da San Siro. Io, però, imposterei il lavoro sui giovani. Con l’eventuale inserimento di Ibrahimovic il Milan sarebbe sicuro di arrivare in Champions? Ho forti dubbi. Io ho giocato con grandi calciatori: se non sono sostenuti dagli altri dieci - e da quelli che entrano - non possono risolvere da soli le partite. Possono farlo sporadicamente, ma devono essere al massimo dal punto di vista fisico e psicologico. Credo che Ibra abbia fatto il suo tempo".