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Marelli: "Manca un rigore al Milan. E su Piatek-Ekong..."

ESCLUSIVA MN - Marelli: "Manca un rigore al Milan. E su Piatek-Ekong..."
© foto di Federico De Luca
lunedì 26 agosto 2019, 15:04Primo Piano
di Thomas Rolfi

Un brutto Milan perde a Udine nell'esordio ufficiale di Marco Giampaolo sulla panchina rossonera. Nonostante la prestazione incolore, però, i rossoneri recriminano per un calcio di rigore per un tocco di mano di Samir. La redazione di MilanNews.it ha contatto Luca Marelli, ex arbitro di Serie A, per fare chiarezza sui principali episodi arbitrali della prima gara stagionale del Diavolo.

Partiamo dall'episodio più discusso di Udinese-Milan: il mancato rigore al Milan per il fallo di mano di Samir.
"E' calcio di rigore, perchè il braccio di Samir è in posizione molto allargata. Il fatto che lui tenti di giocare il pallone con la testa, e lo manchi completamente, non vale come scusante. Non valeva l'anno scorso, non valeva quest'anno e non varrà mai. Sul fallo di mano è cambiato veramente pochissimo dalla scorsa stagione. E' cambiata leggermente la linea interpretativa, aggiungendo la fattispecie del braccio sopra l'altezza della spalla per determinare un calcio di rigore. E' involontaria la deviazione, ma la volontarietà non conta più nulla come attenuante per non fischiare".

Da ex arbitro, perchè Pasqua ha deciso di non assegnare il rigore al Milan?
"Probabilmente, perchè, secondo lui era più spalla che braccio. Non sono d'accordo. Innanzitutto perchè, dal movimento della maglietta dopo il contatto con la palla, è evidente il punto in cui Samir viene colpito dal pallone. Anche se fosse stato colpito tra avambraccio e spalla, in ogni caso, sarebbe stato comunque punibile con il calcio di rigore. Per essere considerato spalla il pallone deve colpire interamente la spalla. Avrebbe dovuto colpire il giocatore all'altezza della clavicola, per intenderci".

Un altro episodio su cui può essere utile fare chiarezza è quello che avviene pochi minuti prima del gol del vantaggio dell'Udinese: Piatek è lanciato a rete, cade e poi subisce un colpo in faccia da Ekong con la palla in gioco. Ci sono gli estremi per fare un paragone con il caso Mandzukic-Romagnoli dello scorso anno e fischiare un calcio di rigore per il Milan?
"Assolutamente no. In quel caso fu molto più evidente come episodio. Quello era calcio di rigore per il Milan, perchè Mandzukic scalciò Romagnoli in area con il pallone ancora in gioco, anche se distante dal punto incriminato. Quello di ieri, invece, mi ricorda più l'espulsione di Ronaldo a Valencia, con un buffetto non considerabile, secondo me, falloso. C'è stato un tocco sulla testa di Piatek, ma ha fatto bene Pasqua a lasciar correre, perchè è una roba talmente minima da non poter essere considerata fallosa".

Ipotizziamo, invece, che Ekong avesse tirato uno schiaffo a Piatek: sarebbe stato calcio di rigore per il Milan o sarebbe entrata nell'analisi del VAR anche il contatto precedente fuori dall'area?
"Se gli avesse tirato uno schiaffo, il VAR l'avrebbe richiamato, perchè c'è un episodio che avviene in area. Il VAR avrebbe visto tutta l'azione e avrebbe espulso Ekong per condotta violenta, ma non sarebbe stato dato calcio di rigore al Milan, perchè prima di ciò che avviene in area c'è una simulazione di Piatek. Quindi l'azione sarebbe ripartita da un calcio di punizione indiretta per l'Udinese e con un'ammonizione per il polacco. Ci tengo ad aggiungere altre due cose su Udinese-Milan, per spiegare alcune pieghe del regolamento e del protocollo VAR".

Ovvero?
"Non è punibile il tocco con la mano di Rodriguez su tiro di Mandragora nel secondo tempo, perchè il braccio a terra, viene specificato direttamente dall'IFAB, è considerato un movimento naturale per non cadere a terra a corpo morto. Più interessante, invece, è il tocco con la mano di Castillejo nel primo tempo. A livello di sensazione mia personale, il tocco avviene dentro l'area. Non è stato assegnato il rigore, perchè, al momento del tocco con il braccio, Castillejo è in volo e quindi non c'è un punto di riferimento a terra per valutare se fosse dentro o meno l'area di rigore. Dunque Pasqua ha deciso di mantenere valida la sua decisione, non avendo a disposizione un'immagine che evidenzi con estrema certezza l'errore della decisione di non assegnare il tiro dagli undici metri".