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Pol (Przeglad Sportowy): "Piatek aveva lasciato il calcio. Troppe copertine? Tutto esagerato, pensa solo al gol"

ESCLUSIVA MN - Pol (Przeglad Sportowy): "Piatek aveva lasciato il calcio. Troppe copertine? Tutto esagerato, pensa solo al gol"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 20 febbraio 2019, 20:30Primo Piano
di Daniele Castagna
fonte Intervista di Daniele Castagna

Mondo rossonero sotto scacco, la febbre di Piatek sale vertiginosamente ad ogni gol e non intende placarsi. Reti come se piovesse, colpi di pistola ovunque e un coro personalizzato già virale... Per approfondire la conoscenza del bomber polacco, la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Michał Pol (nella foto), direttore di Onet Sport Przeglad Sportowy, autore e protagonista negli ultimi giorni di una chiacchierata seguitissima da media e social con l'attaccante milanista.

Sig. Pol, la ringraziamo per aver accettato il nostro invito. Partiamo dalla sua intervista esclusiva a Piatek per Przeglad Sportowy. Ha trovato un ragazzo diverso da come lo conosceva in Polonia? L'immensa popolarità dell'ultimo mese l'ha cambiato?
"Non direi, assolutamente no. Se pensate che questa sovraesposizione mediatica possa toccarlo vi sbagliate. È il primo a capire ed ammettere come tutte queste copertine siano esagerate, che questo hype sia sbagliato. Non gli interessa e non gli dà peso, è concentrato solo sul suo sviluppo da calciatore ed i miglioramenti che si è prefissato. Me l'ha detto chiaramente, lo soddisfano i gol e non le copertine".

Mi ricollego al suo discorso legato alla crescita. In quali aspetti deve ancora affinare le proprie qualità?
"In ogni singolo aspetto da calciatore. Non vuole porsi limiti o barriere. Specialmente nel tema offensivo, mi ha confidato di voler lavorare ancora più a fondo nel gioco aereo, nella precisione del colpo di testa e l'abilità di saper giocare con simili risultati con entrambi i piedi".

Sembra un'atleta profondamente motivato e dedito al lavoro. Quanto conta la sua famiglia nel percorso da calciatore?
"Il padre di Krzysztof, calciatore di scarse fortune, ha sempre sognato una grande carriera per il figlio. Lo allenava ogni giorno alle 7 del mattino prima di portarlo a scuola, poi guidava per ore per raggiungere il centro sportivo. Direi una figura cruciale, da affiancare all'importanza di Andrzej Bolisega, il suo allenatore al Lechia Dzierzoniow. Sono questi due che l'hanno convinto ad abbracciare il calcio, di puntare sul pallone, perché Krzysz in realtà aveva lasciato tutto, non voleva più averne a che fare. Strano il destino, vero? (ride, ndr)".

Parlando sempre di infanzia, quanto c'è di vero nelle dichiarazioni d'amore verso il Milan fin da bambino?
"Sono le sue parole, l'ha confermato più volte. Come prova c'è anche una foto di un giovanissimo Piatek undicenne con un asciugamano rossonero sulla spalla. Tutti tifavano il Milan in quegli anni, non solo Krzysztof, ma anche i suoi amici".

Facciamo un salto temporale, torniamo all'estate scorsa. Quale era il piano di Piatek per la sua prima stagione in Italia?
"Sapeva di essere pronto, di poter lasciare subito il suo marchio sulla Serie A. L'obiettivo era diventare velocemente titolare e segnare circa una decina di gol. Era certo di come il Genoa fosse solo la prima stazione della sua carriera fuori dalla Polonia, ma mai avrebbe immaginato un secondo trasloco in soli cinque mesi. Non si aspettava una cessione subito, nella sua prima annata in Italia, era - ed è tuttora - solo concentrato nel suo lavoro".

Decisamente oltre l'obiettivo dunque, 25 gol in 26 presenze stagionali. Ha scatenato una Piatekmania irresistibile in Italia, situazione simile anche in Polonia?
"Decisamente sì, qui forse la Piatekmania è anche più pazza che da voi. Ogni bambino conosce la sua esultanza e la ripete sui social, nei campetti di calcio o per strada. Gli adulti invece, tifosi e giornalisti che siano, stanno già quotidianamente pressando il c.t. della Nazionale per schierare il tridente con Piatek, Lewnadoski e Milik in vista di Euro 2020. Molti vostri telecronisti, come il signor Crudeli, stanno diventando vere e proprie star per le esultanze ai gol di Piatek. Addirittura Boniek lo ha chiamato per parlarne. Per capirci, più di un milione e duecentomila persone hanno seguito la doppietta di Krzysz in Coppa Italia contro il Napoli, numeri impensabili per la tv nazionale polacca".

Chiudiamo, e la ringrazio, con una domanda tattica sul Milan di Gattuso. Piatek sarebbe disponibile ad un attacco a due punte o preferisce l'attuale tridente?
"Nella mia intervista è stato chiaro, può e vuole giocare con chiunque in attacco. Milik, Lewandoski o lo stesso Kouame quando era al Genoa. Colpevolmente non gli ho chiesto di Cutrone nello specifico, ma credo che Gattuso li schiererà in coppia solo in casi eccezionali o in gare nelle quali serve rimontare".

Piatek