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Repice: "Il Milan riparte da zero, per la Champions servirà attendere. La campagna acquisti va relativizzata al momento della squadra"

ESCLUSIVA MN - Repice: "Il Milan riparte da zero, per la Champions servirà attendere. La campagna acquisti va relativizzata al momento della squadra"MilanNews.it
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domenica 18 agosto 2019, 20:00Primo Piano
di Fabio Anelli

Per commentare le ultime amichevoli del Milan e il mercato rossonero, la redazione di MilanNews.it ha intervistato Francesco Repice, giornalista di RadioRai.

Il Milan ha chiuso ieri il suo precampionato con uno 0-0 contro il Cesena. Come giudica la pre-season rossonera in cui la squadra di Giampaolo ha collezionato una sola vittoria? “Io non so quello che conti il precampionato. Quando si parla di amichevoli d’estate è giusto definirle tali quando si vince ma anche quando non si vince, o si perde. C’è un modo completamente diverso di giocare rispetto alla scorsa stagione. Immagino, ci voglia un minimo di addestramento per poter rispondere alle esigenze tattiche di Giampaolo. Ci sono nuovi arrivi, ci sono giocatori che stanno lavorando per la prima volta con questo tecnico, a parte pochissimi. C’è una necessità di mettere Piatek nelle condizioni di fare gol. Lui è un finalizzatore, come Icardi, non gioca per la squadra. Ci sono dei meccanismi da oliare. Penso dipenda da questo. Anche in difesa le cose non stanno andando benissimo. Sono curioso di capire come in questo breve tempo Giampaolo riuscirà in qualche modo a far rientrare tutto nei suoi canoni. Lo spazio e il tempo c’è, come anche i giocatori. Io avrei fiducia”

Parlando di mercato, l’acquisto di Bennacer è da intendersi in prospettiva o può dare da subito il suo contributo? “Bennacer è un giocatore pronto. Ora, non è che i giocatori che sono nell’Empoli solo per il fatto di essere dell’Empoli o in squadre non abituate a lottare per il vertice, non sono giocatori che possano vestire la maglia del Milan. Bennacer è un regista classico, un giocatore che fa girare la squadra, che ha anche una buona penetrazione offensiva e una buona capacità di conclusione. La campagna acquisti, però, va anche relativizzata al momento della società. Il Milan riparte da zero. Risolto questo equivoco Li, di cui tutto rimane nebuloso rispetto alla precedente gestione, ora si riparte da zero. Non è semplice. L’anno scorso Gattuso ha compiuto un autentico miracolo nel portare la squadra dove l’ha portata. La squadra non era all’altezza di stare sopra la Roma, un passo dietro all’Atalanta e addirittura al terzo posto come qualcuno aveva pensato. Io non l’ho mai creduto. Ho creduto nel lavoro di Gattuso che stava per compiere un miracolo ma si è dovuto accontentare di un capolavoro. Il Milan riparte veramente da zero e non è facile. Credo che anche quest’anno l’obiettivo Champions non sia alla portata della squadra. Ci vorrà del tempo per lavorare. Hanno preso un allenatore che su questo fonda la sua metodica, il lavoro per arrivare all’obiettivo nel corso di due o tre anni. La Champions non penso sia un obiettivo alla portata del Milan, a prescindere dagli acquisti. Questi acquisti doveva fare, così doveva comportarsi per il FFP, la mossa del rinunciare alle coppe è stata condivisibile. I passi giusti sono stati fatti ma il cammino ne prevede ancora tanti”

Rimanendo sul mercato, Leao è pronto o avrà bisogno di un periodo di adattamento? “Il campionato francese è abbastanza diverso dal nostro. Leao se ne accorgerà presto. Io ripeto, è stata fatta una campagna acquisti alla portata del Milan. Credo che il Milan debba fidarsi di chi lo dirige, di Boban e di Maldini. Nessuno meglio di loro conosce la costruzione di una squadra vincente. Solo che a Milano e al Milan in particolare non possono pretendere di avere una squadra che raggiunga l’obiettivo e che sia vincente dall’oggi al domani. Questi sono percorsi lunghi e tortuosi che passano attraverso errori. Io credo che in questa campagna acquisti errori non ne siano stati commessi. Poi, bisogna aspettare il 2 settembre, magari arriva il colpo in uscita e quello in entrata e potremmo parlare di uno step ulteriore per arrivare all’obiettivo”

In quest’ottica, l’acquisto di Correa cosa potrebbe significare per il Milan e quanto potrebbe spostare? “Io ho capito poco di questa faccenda. Io non ho mai creduto nel ruolo del trequartista nel calcio. Per me non esiste. Non esiste un uomo che sta spalle alla porta, in mezzo alla linea di centrocampo e di difesa altrui, a cui portano il pallone che mette sui piedi delle punte. Nessuno se lo può permettere. Io credo nelle mezze ali e nelle seconde punte. Dopo di che, c’è Suso al Milan, c’è Paquetà e c’è Calhanoglu. Sono tutti giocatori che possono agire in rifinitura e che possono dare una mano alla mediana, cantando e portando la croce. Correa mi pare di capire sia una seconda punta, magari che sta più vicino a Piatek, più vicino al centravanti cercando di assecondarlo. A Piatek il pallone va servito sui piedi in area di rigore, altrimenti non gioca con la squadra. Correa può essere il raccordo tra mediana e attacco per mettere Piatek nella migliore condizione per segnare. Però, in quel ruolo ci sono Suso e Paquetà. Quindi, non riesco a capire dove voglia andare a parare Giampaolo e la società a meno che non intenda di liberarsi di Suso e di rimanere con una mezz’ala, quale si è dimostrato Paquetà, e con una seconda punta come credo voglia giocare Giampaolo avendo Correa in squadra”