Gazzetta - Infinito Ibra, è un faro anche a 40 anni: il tempo passa per tutti ma per lui un po' meno
Quarant’anni e non sentirli. O meglio, sentirli giusto un po’. Perché, in fondo, Ibrahimovic ha ragione quando parla di se stesso: non è del tutto umano. C’è qualcosa di divino in lui, un aspetto quasi mistico che lo rende unico nel suo genere. Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, nella gara contro il Bologna lo svedese ha ricordato che il tempo passa per tutti ma per lui un po’ meno.
Gol e assist, ma pure tanti errori
Non è stata la sua serata migliore, questo va detto, ma Ibra è comunque riuscito a lasciare il segno. E non si è fatto mancare nulla, compreso un autogol tanto goffo quanto pericoloso, visto che ha ridato forza e fiducia al Bologna. Poco male. Alla fine la vittoria è arrivata, grazie anche al “peso” di Zlatan che, sbagliando tanto, nel finale si è caricato la squadra sulle spalle, giocando da regista offensivo e segnando la rete del definitivo 4-2 (nel primo tempo aveva sfornato anche l’assist per il vantaggio di Leao).
La condizione è in crescita
Insomma, Ibrahimovic è tornato. Non è ancora brillantissimo, non potrebbe esserlo in questo momento, ma la tenuta atletica comincia a migliorare. I novanta minuti del Dall’Ara hanno dato indicazioni importanti: il fuoriclasse svedese ha fame e vuole incidere. Quando ritroverà la giusta condizione sarà tutta un’altra musica.
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