Gazzetta - Rissa nel derby, la difesa di Ibra: nessuna discriminazione verso Lukaku

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sabato 6 febbraio 2021, 08:00Primo Piano
di Salvatore Trovato

Un’ora in Procura. Anzi, a Casa Milan. Ieri Ibrahimovic è stato ascoltato dal procuratore federale Giuseppe Chiné (collegato in videoconferenza) in merito allo scontro nel derby con Lukaku. L’interrogatorio si è svolto nella sede rossonera di via Aldo Rossi, alla presenza dell’avvocato Cantamessa, legale del club e del campione svedese, e di un rappresentante della Procura, l’avvocato Fabio Esposito.

NIENTE RAZZISMO - Come riporta La Gazzetta dello Sport, Zlatan stavolta ha giocato in... difesa, battendo su un concetto fondamentale: nel suo mondo non c’è mai stato spazio per il razzismo. Ibrahimovic ha sì provocato l’avversario, ma non ha violato l’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva che condanna "ogni condotta che comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale".

VOODOO - La frase incriminata è quella sul "voodoo", ma Ibra, con grande serenità, ha spiegato di aver fatto riferimento a un episodio risaputo che in Inghilterra aveva fatto scalpore nel 2017 (era compagno di squadra di Lukaku al Manchester). Stando a quanto riferito dalla rosea, i ritagli degli articoli inglesi di allora sono finiti nell’inchiesta come prove documentali. Quello che conta per Zlatan e per il Milan è che le accuse di razzismo possano cadere. Nelle prossime ore sarà ascoltato anche l’interista.