Giampaolismo, ad Udine prima il gruppo dei singoli

Giampaolismo, ad Udine prima il gruppo dei singoliMilanNews.it
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giovedì 22 agosto 2019, 20:00Primo Piano
di Daniel Speranza

Si avvicina l'inizio della Serie A. Sabato ci sarà il calcio d'inizio e Domenica scenderà il campo il Milan, alle 18.00, ad Udine. C'è molta curiosità dietro il nuovo Milan di Marco Giampaolo nato a fari spenti, senza troppli proclami, con un mercato fatto più di promesse che di certezze. Tanti quindi sono i dubbi che si celano dietro questa curiosità. Il primo è quello di leggere l’undici iniziale che schiererà l'allenatore che darà già un indizio su quello che sarà la sua idea calcistica da trapiantare nel suo nuovo Milan.

SCHEMA DI GIOCO - Le voci che circolano e le notizie che emergono parlano di una formazione titolare praticamente identica a quella vista contro il Cesena. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Borini, Biglia, Calhanoglu; Suso, Piatek, Castillejo. In panchina si accomodorebbero quindi, inizialmente: Kessie, Paquetá, Leao, Duarte e Bennacer tra gli altri. Tanta qualità, tra cui diversi futuri titolari di questo Milan. Marco Giampaolo è stato però chiaro: “Chi lavora già da un mese con me ha da migliorare, figuriamoci chi non ho ancora allenato". Per il nuovo Mister è importante che i suoi giocatori siano pronti, che si conoscano e che sappiano sempre cosa fare in campo, questo, inizialmente, verrà prima della qualità solitamente espressa dal suo gioco. 

TITOLARI OUT - Qui dunque viene il dubbio: Giampaolo punterà davvero su quelli che oggi sono i calciatori più in forma e che più hanno lavorato con lui? O alla fine metterà in campo la maggior qualità possibile anche se priva delle sue totali conoscenze tattiche? Si potrebbe assistere ad un radicale cambio di mentalità nel Milan. Da molto tempo i tifosi reclamano bel gioco e vittoriec due cose che non si imparano a fare in pochi giorni. Giampaolo forse preferirà non snaturare le sue idee e mettere in campo chi le conosce e poi, pian piano, inserire ciò che il mercato gli ha messo a disposizione. 

Insomma è arrivato con l'appellativo di Maestro, tutti conoscono il suo modo di insegnare calcio e quanto sia maniacale in questo. Adesso è tempo di vedere sul campo quanto in un mese i giocatori abbiano assimilato delle sue idee e in quanto tempo invece gli ultimi arrivati riusciranno a recuperare il terreno perso. Il gioco, le idee (forse) e la squadra vengono prima del singolo.