Gioco e continuità a porte chiuse: senza tifosi il Milan viaggia a ritmo scudetto, ma Pioli spera nel ritorno del pubblico

Gioco e continuità a porte chiuse: senza tifosi il Milan viaggia a ritmo scudetto, ma Pioli spera nel ritorno del pubblicoMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 4 agosto 2020, 20:00Primo Piano
di Nicholas Reitano

"Sottolineo tutta la bravura di Pioli e dei ragazzi che hanno fatto qualcosa di straordinario. Sono stati la sorpresa più grande. Per mesi abbiamo parlato di squadra senza personalità, col pallone che scottava fra i piedi. Su tutti ci metto Kessie. Dopo il lockdown Franck è diventato un giocatore importantissimo, ma questo senza la pressione del pubblico. Con i tifosi, e quindi con una pressione diversa, questa squadra avrebbe fatto diversamente. Quando si riprenderà col pubblico allo stadio, i tifosi non si ricorderanno di ciò che è stato fatto, dopo 2 partite fatte male ci saranno i primi fischi e questo potrebbe condizionare chi in un periodo di serenità ha fatto qualcosa di straordinario. Lì si capirà se il Milan è sbocciato davvero oppure no". Così Paolo Di Canio, qualche giorno fa, commentava il finale di stagione post-lockdown della squadra allenata da Pioli. Una sentenza che, a detta di molti, non fa una piega.

IL MILAN HA TROVATO LA CONTINUITÀ - Nelle ultime 12 partite il Milan ha totalizzato - insieme all'Atalanta - il punteggio più alto del campionato: 30 punti senza mai aver perso. Una continuità che mancava da anni, quasi un decennio. Probabilmente, come raccontato da Di Canio, i rossoneri non avevano pressioni senza i consueti 60mila di San Siro: niente fischi e niente mugugni che hanno regalato tranquillità a tutta la squadra in un momento delicato. Alla fine, con qualche ostacolo di troppo ad inizio campionato, l'Europa è arrivata in un modo sorprendente, ma la squadra di via Aldo Rossi avrà il suo test di maturità il prossimo anno, quando - CoVid permettendo - i tifosi potranno tornare sui loro seggiolini della Scala del Calcio.

PIOLI CONTROCORRENTE - Nonostante per la maggior parte degli addetti ai lavori le porte chiuse hanno garantito al Milan di giocare senza tensioni, Pioli ha espressamente dichiarato di essere contrario a questa tesi: "Con i tifosi allo stadio saremmo ancora più forti, loro ci hanno sostenuto nelle difficoltà. Non è facile aiutarci quando la classifica non rispecchia il blasone del club, non vedo l'ora di avere tutti i nostri tifosi. In undici siamo forti, ma in 12 ancora di più".  Dunque, chi avrà ragione? L'opinione pubblica o il solo Pioli? Ai posteri l'ardua sentenza.