Honda e i dubbi di permanenza: il Milan potrebbe rinnovarsi e salutare il giapponese

Arrivato in rossonero con enorme clamore mediatico, presentazioni in grande stile e aspettative medio alte, Keisuke Honda non è riuscito a rispettare le attese, rivelandosi più un "faticatore" che un fantasista illuminante. In due stagioni e mezza il contributo offensivo del giapponese è stato piuttosto limitato, soprattutto in termini di gol, concentrati quasi esclusivamente nei primi mesi della gestione Inzaghi. Probabilmente, quella appena disputata, è stata la migliore annata del numero 10 rossonero, distintosi per abnegazione in un ruolo di sacrificio e sostanza.

IL MILAN SI INTERROGA - Resta il fatto che, qualora il Milan avesse avuto un vero esterno destro, forse i risultati sarebbero stati diversi. E anche il gioco ne avrebbe beneficiato. Oltretutto, anche nella sua posizione ideale, quella dietro le punte, Honda non è stato in grado di fare la differenza, spesso fagocitato dalle retroguardie avversarie. Può il club rossonero permettersi di ritenere, nuovamente, il nipponico come possibile titolare? La risposta è probabilmente no, soprattutto se le ambizioni fossero superiori ai mesti piazzamenti degli ultimi anni. Quale futuro quindi per il giapponese, che vedrà il suo attuale contratto scadere nel giugno 2017?

I DUBBI DEL GIAPPONESE - Honda non è parso particolarmente ottimista in relazione ad una sua eventuale permamenza in rossonero, sia per volontà del Milan che per sensazioni dello stesso giocatore: "Non sono sicuro che il Milan voglia tenermi e io non sono sicuro di restare, ora non posso dire quale sarà il mio futuro". Il Milan, dalla sua, ha già chiesto informazioni per Vazquez al Palermo, segno di un possibile (e desiderato) rinnovamento del pacchetto "fantasia". Cedere Honda in questo momento potrebbe garantire un piccolo ritorno economico, comunque superiore ad un addio a parametro zero il prossimo anno.