I messaggi dati dall'emergenza: il Milan è una squadra vera che ha bisogno di un mercato veloce (anche in attacco)

I messaggi dati dall'emergenza: il Milan è una squadra vera che ha bisogno di un mercato veloce (anche in attacco)
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 7 gennaio 2021, 16:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

La sconfitta contro la Juventus di ieri sera ha interrotto la serie di 27 risultati utili consecutivi del Milan in campionato. Una striscia lunghissima, che ha visto il suo stop arrivare nel momento di maggior emergenza all’interno della rosa di Stefano Pioli, che ha dovuto cambiare in fretta e furia i piani relativi alla formazione iniziale riuscendo a mettere in scena una prestazione molto buona, dove la squadra ha sofferto in alcuni frangenti la Juventus, ma dove la complessità degli undici titolari hanno tenuto ampiamente testa ad un avversario che ha – non da ieri – una rosa più ampia e qualitativamente più elevata – nelle alternative – a quella del Milan. E allora, perché indemoniarsi con le critiche social contro Pioli o perché si è perso? Una sconfitta del genere, esattamente come quella contro il Lille, richiamerà tutti ad una reazione immediata contro il Torino, seppur ancora con qualche deficit numerico legato all’infermeria, ma è da qui che si deve ripartire, tutti coesi, verso il reale obiettivo della squadra, ovvero il ritorno in Champions League.

APPLAUSI -  Se le prestazioni dei singoli giocatori possono non aver convinto, la globalità della squadra ha dato un’ennesima dimostrazione di come la mentalità del Milan sia cambiata. Negli anni addietro, su un risultato simile, il Milan si sarebbe quasi accontentato del parziale, pensando più a non prendere altri gol piuttosto che cercare di accorciare le distanze. Certo, se Irrati avesse espulso Bentancur le cose negli ultimi 25 minuti sarebbero cambiate radicalmente, ma la cosa bella del Milan di ieri è stato l’atteggiamento. Nell’ultimo periodo di gara, Pioli si è trovato a metter in campo le terze linee come Daniel Maldini e Lorenzo Colombo, ma ha comunque cercato l’assalto al fortino juventino. Fosse arrivato il rigore su Diaz al 94’ probabilmente la partita si sarebbe chiusa sul 2-3 (scarto numerico più giusto per quanto visto) che non avrebbe cambiato la solfa il termini di punti, ma di digestione del risultato, soprattutto per chi ha giudicato sommariamente la prova dei rossoneri. Ci sosse stato il pubblico a San Siro, davanti ad una prova simile, non sarebbe volato mezzo fischio, ma ci sarebbe stato apprezzamento per quanto visto in campo. Perché senza Ibrahimovic, Bennacer, Saelemaekers, Tonali e Rebic più Krunic e Gabbia e con un Theo in serata no, cosa si poteva pretendere di più?

MESSAGGI -  E’ altresì vero che i messaggi che devono essere recepiti da dirigenza e proprietà è che questa rosa vada rinforzata immediatamente, senza tirare per le lunghe le trattative sul mercato. E che un rinforzo offensivo da Serie A vada preso, poiché non si può pensare di colmare le assenze con Daniel Maldini e Lorenzo Colombo. Sono due ragazzi, più il primo del secondo, ancora troppo acerbi per stare dentro questo contesto di squadra e non è un rinnegare la politica degli under 25, ma semplicemente prendere coscienza che il Milan che vuole tornare in Champions non può avere come alternative offensive due ragazzotti della primavera che non sono pronti. Dunque, per Simakan e Kone è necessario mettere le marce alte e sperare che l’infermeria, tra infortuni e covid, si svuoti il prima possibile. E che il mercato dia delle occasioni anche per la zona estrema dell’attacco.