Il Milan aspetta ancora il miglior Diaz, ma occhio a sentenziare: Tonali e Leao insegnano

Il Milan aspetta ancora il miglior Diaz, ma occhio a sentenziare: Tonali e Leao insegnanoMilanNews.it
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domenica 20 febbraio 2022, 15:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Dopo il grande impatto avuto nel derby di due settimane fa mister Pioli si è affidato a Brahim Diaz per il ruolo di trequartista anche contro Sampdoria e Salernitana. Il numero 10 rossonero, che in avvio di stagione aveva fatto brillare gli occhi ai tifosi, sta vivendo un periodo di appannamento da cui non riesce ancora ad uscire del tutto. I dati purtroppo sono ancora più impietosi di alcune prove offerte dal malagueno: Brahim Diaz non segna in Serie A dal 25 Settembre (Spezia-Milan) e non fornisce un assist ai suoi compagni dal 4 dicembre (Milan-Salernitana).

CALO - Il rendimento deludente dell'ex Real Madrid può essere sicuramente ricondotto al Covid: nel periodo di forma maggiore, dopo la grande vittoria a Bergamo contro l'Atalanta, il fantasista rossonero è risultato positivo al Coronavirus. Non vuole essere una scusante né un alibi, ma a questo punto sembra palese come questo fattore abbia influenzato la stagione del giocatore. Chi scrive ovviamente non ne ha la certezza, e non può averla in quanto la privacy in questi casi è sacrosanta, ma l'idea che Diaz abbia sofferto del cosiddetto "long covid", con studi hanno dimostrato che possa colpire anche gli atleti, non è poi così assurda. Il modo di giocare del Milan rende importantissimo il lavoro del trequartista, che evidentemente se non è al meglio dal punto di vista fisico può fare fatica: l'uomo dietro la punta nello scacchiere di mister Pioli è anche quello che di solito subisce di più la pressione degli avversari. Secondo la Lega Serie A nella partita di ieri il giocatore con l'indice di pressione ricevuta (dato che misura quanto il portatore di palla è pressato dalla squadra avversaria. Dipende dalla velocità, dalla direzione di corsa e dalla distanza del giocatore avversario rispetto all’avversario che si trova a minore distanza) più alto è proprio Brahim, con una percentuale del 71.33%.

PAZIENZA - Tolta questa possibile scusante bisogna comunque ammettere che il rendimento dello spagnolo non può essere considerato convincente; altresì bisogna tenere in considerazione che Brahim è un classe 1999 ed è solo alla seconda "vera" stagione tra i professionisti. Il minutaggio accumulato da giovanissimo al City e al Real Madrid non è da considerarsi significativo. Il Milan, nelle figure di Maldini, Massara e Pioli, sapeva e sa tuttora che affidare un ruolo così importante ad un ragazzo così giovane e con poca esperienza è un rischio, ma un rischio calcolato. Il talento del giocatore è indiscusso, tant'è che il Real Madrid ha insistito molto per ottenere un diritto di controriscatto (sui 27-28 milioni di euro) nell'affare concordato con i rossoneri.

PROGETTO - Oltre a prendere atto delle difficoltà del giocatore, ad oggi, chi è fuori dall'ambiente Milan può far poco: caricarlo di pressioni e aspettative o criticarlo troppo aspramente non è di certo costruttivo. E poi ci sono due esempi lampanti proprio nel mondo Milan: parliamo di Rafael Leao e Sandro Tonali. Classe '99 il primo, del 2000 il secondo: entrambi, per motivi e situazioni diverse, hanno avuto diverse difficoltà, seppur facendo intravedere sprazzi di talento, nel loro primo periodo al Milan. Il portoghese è esploso fragorosamente "solo" al terzo anno, mentre l'ex Brescia ha avuto bisogno di una stagione di adattamento prima di diventare uno degli idoli di San Siro. Il progetto rossonero è sempre stato chiaro: si va a pescare il talento che si pensa possa essere speciale e lo si "coccola", lo si aspetta e gli si affiancano alcuni giocatori d'esperienza. I risultati arrivano e continueranno ad arrivare, bisogna avere pazienza e fiducia nell'operato di società ed allenatore. Brahim Diaz tornerà a brillare.