Il Milan rinnova la fiducia in Leao, il portoghese ha tutto per sbocciare

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sabato 7 agosto 2021, 18:02Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Come spesso accade con i calciatori giovani (e di talento) l'opinione pubblica si spacca in due o più schieramenti, ognuno con le proprie motivazioni e critiche. Ed ovviamente è questo il caso anche di Rafael Leao, attaccante esterno del Milan classe '99, pronto ad iniziare la terza stagione con la maglia rossonera. La precisazione "attaccante esterno" è doverosa: Rafa può giocare anche in altri ruoli dell'attacco, ma sulla fascia sinistra indubbiamente è dove ha offerto le sue migliori prestazioni da quando è in Italia. Nell'anno in cui il Milan tornerà a giocare in Champions League l'auspicio è che questo ragazzone portoghese possa sbocciare definitivamente.

Inutile negare che le ultime due stagioni siano state caratterizzate da alti e bassi, ma checché ne dicano i detrattori è una cosa più che normale. Rafa è passato dal Lille ad un Milan inizialmente in costruzione, poi sempre più vera e propria realtà. Maglia e stadio della prima squadra di Milano sono molto pesanti, soprattutto per un giocatore offensivo. Ogni prestazione è microsezionata, ogni giocata è sotto la lente d'ingrandimento, c'è chi si vuole affidare solo ai freddi numeri e chi invece cerca di analizzare nel complesso le prestazioni. È comunque giusto ricordare, a costo di diventare ripetitivi, che il giocatore è un classe '99: 22 anni compiuti a giugno.

Le doti fisiche e tecniche di Leao saltano all'occhio, impossibile non notarle. Scatti, strappi, allunghi, suole, velocità, uno due nello stretto, senso del gol. Il numero 17 è un attaccante (nel senso di giocatore offensivo, non di centravanti) moderno, a suo agio con la palla tra i piedi e capace di creare la superiorità numerica con la sua velocità sia nel breve che nel lungo. Tutte queste peculiarità che accendono i tifosi spesso però si scontrano con i suoi difetti, che non sono quelli che sembrano. Vedendolo camminare (alcuni direbbero ciondolare) in campo il primo pensiero può essere: "È indolente, non ha voglia". Ma a sua difesa è intervenuto anche Pioli, dicendo in un post partita dell'anno scorso che questo suo atteggiamento scanzonato e quasi indifferente può trarre in inganno: secondo il Mister Rafa dovrebbe lavorare sul suo linguaggio del corpo. I difetti, o meglio, gli aspetti su cui lavorare sono altri: la scelta della giocata e del movimento. Il portoghese è carente in questi due aspetti, ma ha fatto intravedere della crescita rispetto al suo primo anno con la maglia del Diavolo. C'è ancora tanto da migliorare, ed anche per questo Leao non è proprio a suo agio quando è schierato da centravanti: essendo un giocatore molto fisico e veloce soffre le difese rocciose e chiuse, trovando difficoltà nel posizionamento e nei movimenti nello spazio. Ed è anche per questo che ad oggi la fascia è il suo habitat naturale. Gli avversari hanno meno punti di riferimento, lui ha possibilità di tagliare o cercare il fondo per dare libero sfogo a tutti i cavalli del suo motore. 

Deve migliorare anche nella continuità di prestazione all'interno della stessa partita, ma le qualità e le caratteristiche che ha a disposizione sono merce che nel mercato attuale si pagano a caro prezzo. Ed ecco perché la dirigenza, dopo aver messo Hauge sul mercato, non si priverà anche del portoghese. Leao, che domani contro il Real potrebbe partire titolare largo a sinistra, inizierà il suo terzo anno rossonero sotto la guida di giocatori esperti come Ibra e Giroud. Contando la giovane età, quanto investito per prelevarlo dal Lille e per quanto fatto (intra)vedere in questi anni puntare ancora su Leao può essere una scelta azzeccata.