Il Milan tra identità, progetti e un futuro molto ambizioso: tutto passa anche dalle dichiarazioni di Furlani e dalla leadership di Ibrahimovic

Il Milan tra identità, progetti e un futuro molto ambizioso: tutto passa anche dalle dichiarazioni di Furlani e dalla leadership di Ibrahimovic MilanNews.it
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martedì 16 aprile 2024, 14:00Primo Piano
di Niccolò Crespi

Ci avviciniamo sempre di più all'importante serata romana, giovedì alle 21.00 all'Olimpico contro i giallorossi di De Rossi per il ritorno dei quarti di finale di Europa League. Il Milan è reduce da un complicato pareggio in campionato sul campo del Sassuolo e così contro la Roma servirà ritrovare il giusto entusiasmo per una rimonta difficile ma assolutamente non impossibile. Nell'ambiente milanista ci credono tutti, come normale che sia, e le parole a Dazn dell'amministratore delegato Giorgio Furlani confermano la voglia e l'ambizione del club rossonero, soprattutto in quello che sarà un tour de force cruciale per migliorare la stagione in questi ultimi due mesi. Dunque, questo il nostro focus anche merito alle interessanti dichiarazioni dell'AD rossonero.

Fiducia e voglia di crescere: la lucidità di Furlani è l'ennesima conferma

Riportate anche dal nostro sito (LEGGI QUI) le parole dell'Amministratore Delegato rossonero non lasciano dubbi: il Milan vuole crescere, non intende indebolirsi e non conferma, al momento, il futuro di Stefano Pioli. Giorgio Furlani da quando riveste questo importante ruolo è sempre riuscito a parlare ai microfoni con grande lucidità e sincerità, anche e soprattutto in momenti poco positivi della squadra durante questa stagione, una dote che di certo non può passare in secondo piano. Le parole più interessanti dell'AD milanista sicuramente riguardano due punti fondamentali: la strategia per il prossimo calciomercato e la conferma di un team management di esperienza e carisma, vista soprattutto la figura a suo interno di Ibrahimovic.

La strategia per il calciomercato: le idee del Milan

Il Milan vuole migliorare sempre di più, e l'ha fatto egregiamente se guardiamo la campagna acquisti e il valore dei giocatori arrivati la scorsa estate (altro che mercato deludente..). Come detto anche dallo stesso Furlani, in ottica cessioni di lusso non c'è tutta questa fretta e motivazione di cedere i propri pezzi pregiati: il Milan è sano e continuerà ad investire in partenza. Così Furlani sul prossimo mercato: “La filosofia è quella di migliorare la squadra. L‘anno scorso abbiamo fatto un lavoro di parecchi cambiamenti perchè era necessario cambiare un po’ la squadra, quest’anno sará un lavoro più mirato perchè le basi ci sono. Non è giusto dire che noi puntiamo solo ai giovani o ad una tipologia nello specifico. il lavoro che facciamo come fanno le altre società, è guardare vari criteri. Quando analizziamo potenziali acquisti, partiamo dallo scouting ovviamente che è importantissimo, ci sono i dati di cui si parla tanto che ci aiutano nella scelta - un ingrediente importante anche se non fornisce da solo la soluzione –, si guarda la storia medica e la personalità del giocatore, oltre ovviamente al tema finanziario. Questi sono tutti elementi per scegliere un giocatore, anche se non ci sono caratteristiche necessariamente in partenza che ti dicono solo di questo o quel tipo. Noi non abbiamo bisogno di fare cessioni per rientrare dalle perdite. Essendo una società in attivo, abbiamo possibilità di investire in partenza. Leao, Maignan e Theo Hernandez sono contenti di rimanere al Milan e hanno contratti lunghi”.

Ibra, Moncada, Gerry Cardinale: le parole sul team management

Un altro tema molto importante emerso dalle recenti parole di Furlani è quello relativo al team che guiderà la società rossonera anche nella prossima stagione, con subito una grande conferma: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese rappresenta un enorme punto di forza a favore del carisma e della grandezza del Milan in tutto il mondo e come riportato anche dallo stesso AD rossonero, Zlatan avrà (giustamente) una forte valenza anche sulle scelte sportive e tecniche. L'AD Rossonero si esprime anche sul team manageriale: "Si è detto tanto su Zlatan. La leadership e le decisioni finali sono di RedBird e di Gerry Cardinale. Sotto di lui c'è un gruppo di lavoro. Zlatan sta già facendo vedere che è anche un grande campione fuori dal campo. Contribuisce su vari fronti. Sulla parte sportiva è composta da Zlatan, Gef Moncada, D'Ottavio e io. Ognuno ha delle competenze. Poi ci sono altre aree di lavoro come quella dello stadio dove Scaroni è molto coinvolto. La leadership è di Cardinale. Ibra ha molta influenza sulla parte sportiva".