Jashari e le due versioni contrastanti di Brugge e Milan. Ecco perché i belgi possono fare muro

Il Brugge ha rotto il silenzio, non nella maniera in cui si sperava. Anzi. Le dichiarazioni dei dirigenti belgi, uscite oggi sulla stampa belga, hanno evidenziato come, la trattativa Jashari sia tutt'altro che a buon punto. Almeno dal punto di vista dei due club.
La versione belga
"Ci siamo seduti con il Milan. Per cortesia. E senza parlare di soldi. Tre ore senza parlare di soldi, è stato un tempo lungo in questo caso (…) Tutti sanno cosa ha fatto Ardon, ma non pensiamo che sia arrivato alla fine del suo ciclo qui“ sono state, tra le dichiarazioni più interessanti, quelle dell'amministratore delegato del Brugge, Bob Madou. E ancora: "Non dico che non faremo eccezioni, ma al momento non c’è alcuna offerta sul tavolo che mi faccia pensare che dovremo farlo. Partiamo dal presupposto che resterà".
Le parole di Tare
Solamente lunedì, nel corso della conferenza stampa di Massimiliano Allegri, Igli Tare si era sbottonato sulla questione, parlando di "aver fatto una grande offerta, nel rispetto della storia del club e del calcio belga". Con tanto di augurio per un lieto fine, anche per venire incontro alla chiara volontà del giocatore.
L'offerta del Milan per Jashari
Per la cronaca, l'offerta fatta dal Milan è di 32.5 milioni di parte fissa più 5.5 di bonus. Per un ammontare complessivo di 38 milioni. La realtà dei fatti pertanto è che l'offerta c'è, eccome. Il punto è che non soddisfa il Brugge, che chiede 40 milioni, non un centesimo di meno. E si mostra forte di una posizione economica che gli permette di fare muro, per una serie di motivi.
Perché il Brugge può permettersi di fare muro
Anzitutto il club ha già fatto cassa con due cessioni da oltre 20 milioni ciascuna, ossia quelle di Maxim De Cuyper al Brighton e Chemsdine Talbi al Sunderland. A cui vanno aggiunte quelle di Ferran Jutglà al Celta Vigo e Casper Nielsen allo Standard Liegi. Totale incassato 45 milioni. In secondo luogo il Brugge, appena accortosi della qualità di Jashari, gli ha rinnovato il contratto già lo scorso gennaio, garantendosi una forza contrattuale maggiore. Il suo accordo è fino al 2029 e i belgi ritengono che non ci sia alcuna fretta ad aspettare ancora un anno per venderlo a un prezzo anche maggiore, trovando club disposti a pagare sull'unghia. In terza battuta il percorso Champions: il Brugge deve partire dai preliminari e non ha intenzione di privarsi del suo giocatore migliore se non per una cifra indecente.
Dall'altra parte il Milan non sembra intenzionato a spingersi oltre l'offerta inviata, ritenuta adeguata. La forte volontà di Jashari può fare ancora la differenza, nonostante le parole dei dirigenti belgi. Ci vorrà pazienza e diplomazia. Del resto anche con De Ketelaere tre anni fa la trattativa aveva assunto i contorni della telenovela.

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