La strategia di gennaio del Milan: tre uomini d’esperienza in un anno

Rivedere una strategia in corso d’opera, se consapevoli che pecca in alcuni dettagli, non significa snaturare il fondamento delle proprie idee ma anzi è un attestato di maturità che contribuisce al raggiungimento del risultato. Contestualizzando questa affermazione all’interno del mondo Milan è possibile trovare una delle ragioni dei recenti successi rossoneri. L’iniziale e ridondante comandamento del Milan di Elliot e Gazidis, infatti, prevedeva la costruzione di una squadra giovane e di prospettiva ma capace sin da subito di ottenere risultati importanti. Una strategia portata avanti grazie ad un intenso lavoro di scouting e che, a due anni dall’insediamento del fondo americano, sta portando ai risultati preventivati dopo sinceri momenti di crisi. L’accelerazione e la svolta che ha portato a riportare il Milan dove merita, tuttavia, arriva proprio da una leggera correzione del piano rossonero ovvero l’inserimento di giocatori vincenti e d’esperienza. Innesti come quelli di Ibrahimovic, Kjaer e Mandzukic, infatti, non rientrano nei diktat anagrafici e economici iniziali ma il rendimento dei primi due e le speranze per il terzo hanno portato al citato cambio di strategia.
NUOVO ANNO, NUOVI INNESTI - Mandzukic, Ibrahimovic e Kjaer sono tre innesti di esperienza in due anni arrivati in momenti storici decisamente diversi. I primi due, prelevati a gennaio 2020, giungevano in un Milan incapace di reagire ad un inizio di stagione deludente e disastroso. L’attaccante croato, invece, è stato inserito in una rosa convincente, prima con merito e convinta dei propri mezzi. Situazioni paradossali che tuttavia trovano due trait d’union. Il primo è il mese in cui vengono acquistati questi giocatori: gennaio. In queste due sessioni invernali la dirigenza rossonera ha capito che l’esperienza è il correttore necessario di alcune lacune intraviste nella prima parte delle due stagioni. Il secondo punto in comune è la necessità di un’accelerazione. A gennaio 2020 il Milan doveva accelerare per svoltare la propria annata mentre nel primo mese del 2021 il Milan ha dovuto e dovrà spingere sull’acceleratore per non smettere di sognare.
MAESTRI E ALUNNI - Gli eccessi, si sa, non sono graditi a meno che questi non riguardino un’esagerazione di mentalità vincente. Se ai giovani giocatori rossoneri non mancano corsa, talento e applicazione, quest’ultimi peccano di bacheche colme e vincenti. Se i trofei sono l’unità misura della vittoria, Ibrahimovic e Mandzukic sono professori della vittoria mentre Kjaer, nonostante un palmares ridotto, è abituato ai grandi palcoscenici europei e internazionali. La vittoria, gestire un risultato e la concentrazione nei 90 minuti ad alti livelli non si auto-apprendono ma sono insegnati da giocatori come lo svedese, il croato e il danese. Come maestri con alunni desiderosi di imparare, quindi, questi tre giocatori sono stati e saranno decisivi non solo per il presente dei vari Donnarumma, Bennacer o Leao ma sopratutto per il loro futuro. Un esempio concreto? Il rendimento della squadra anche in loro assenza che dimostra che determinati insegnamenti sono stati appresi. E’ giusto però chiarire un concetto: la revisione della strategia rossonera è stata possibile grazie ai risultati e all’umore dell’ambiente. I numeri e l’entusiasmo, infatti, sono stati la benzina che hanno portato al cambiamento e alla revisione delle idee della dirigenza e della proprietà rossonera. Un forte segnale di maturità, un altro ingrediente per riportare il Milan ad alti livelli.

Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan