La terza legge del Milan: a ogni buona prestazione ne corrisponde un'altra uguale e contraria

La terza legge del Milan: a ogni buona prestazione ne corrisponde un'altra uguale e contrariaMilanNews.it
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martedì 14 marzo 2023, 14:00Primo Piano
di Antonello Gioia

La terza legge della dinamica, conosciuta anche come terza legge di Newton, recita così: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Applicandola al calcio, può essere utilizzata per descrivere le dinamiche - per l'appunto - del Milan attuale: a ogni buona partita ne corrisponde un'altra successiva uguale (stessi uomini e stesso modulo in campo) e contraria (con una prestazione scadente che non porta, spesso, il risultato sperato).



Altalena
Al di là dei parallelismi scientifici, la dinamica del Milan di quest'anno è veramente molto altalenante. Si prenda in esame l'ultimo periodo: buonissima prova contro l'Atalanta, prova pessima a Firenze, buonissima prova a Londra contro il Tottenham, prova deludente ieri contro la Salernitana; e si potrebbe andare ancora più a ritroso: ad inizio campionato con la partita col Bologna e quella scialba di Reggio Emilia, ad ottobre-novembre con le grandi gare contro Dinamo Zagabria e Salisburgo inframezzate dalle brutte prestazioni contro Torino, Spezia, Cremonese e Fiorentina. Sembra che il Milan riesca ad essere tale con gli avversari forti, perché stimolato e ben concentrato, e più o meno decente contro le squadre più piccole, soprattutto in Italia.

Qualificazione 
Come già anticipato, anche ieri contro la Salernitana il Milan ha confermato questa legge: era una grandissima occasione per riagganciare il secondo posto e darsi continuità dopo la qualificazione ai quarti di Champions League, ma Giroud e compagni, nonostante in campo ci fossero tutti i titolari, hanno giocato al di sotto del proprio livello mentale e tecnico, permettendo ad una organizzata Salernitana di strappare il primo punto della loro storia a San Siro. Il pareggio non mette in discussione la qualificazione alla prossima Champions League, che è ancora apertissima, ma è ovvio che bisogna trovare mentalità anche in Italia, senza pensare che tutto sia dovuto solo perché in Europa si dimostra quanto si sia forti.