Le prime tre mosse di Tare: allenatore, Leao e gli altri big in rosa

Ora il pallone passa a Igli Tare. Al dirigente albanese piacciono le sfide ostiche, non c'è dubbio, altrimenti non avrebbe accettato (in attesa dell'ufficialità che arriverà entro lunedì) il posto di nuovo direttore sportivo del Milan. Si ritroverà a dover gestire una squadra senza Europa, tornata con un bilancio in rosso dopo due anni e con un ambiente depresso sportivamente parlando. La Gazzetta dello Sport questa mattina mette in fila le tre priorità a cui dovrà far fronte il nuovo dirigente rossonero.
Italiano A, Allegri B, De Zerbi C
La rosea inserisce il capitolo nuovo allenatore al secondo punto ma è chiaro che la scelta del tecnico sia la decisione più cruciale tra quelle che dovrà prendere Tare nel suo inizio mandato. L'anno scorso l'inizio della fine della stagione del Milan è partito proprio dalla scelta dell'allenatore: nulla contro Fonseca, sia chiaro, ma come caratura non era il tecnico di spessore che ci si sarebbe attesi dopo un ciclo come quello di Pioli, al termine del quale serviva un salto di qualità. Oggi il primo nome della lista di Tare è Vincenzo Italiano ma si potrebbe essere già in ritardo: il tecnico del Bologna è a colloquio con la società rossoblù per il rinnovo, anche se il primo incontro non ha portato alla firma. Il Milan tenterà di inserirsi facendo leva sullo spessore del club. Se questa operazione non dovesse riuscire, il nuovo direttore con gli altri membri della dirigenza - secondo la Gazzetta - sarebbero intenzionati a sondare la pista Massimiliano Allegri che piace anche al Napoli in caso di addio di Conte. C'è anche una terza ipotesi, che si potrebbe definire come piano C, e si tratta di Roberto De Zerbi.
Leao e gli altri big
Il primo e il terzo punto della scaletta costruita ad hoc per Tare prevedono la gestione dei top player. Il numero 10 Rafael Leao ha un capitolo tutto per sè, in quanto calciatore più pagato dell'intera rosa. L'idea dell'albanese dovrebbe essere quella di responsabilizzare Rafa che deve essere spronato a una stagione di riscatto. Dalla sua c'è un contratto fino al 2028, il contro potrebbe essere un'offerta economicamente irrinunciabile che potrebbe arrivare dal Barcellona da tempo interessato. Il lusitano però è il meno, il di più viene dai francesi. Sia Mike Maignan che Theo Hernandez vanno in scadenza nel 2026: per tutta la stagione si è parlato di rinnovo ma una firma, alla fine, non c'è mai stata. Per il portiere, così come per Pulisic per cui c'è un'opzione di prolungamento fino al 2028, si cercherà di arrivare a un accordo; per Theo invece il discorso è diverso. Attualmente l'offerta di rinnovo è di 4 milioni, inferiore anche all'attuale stipendio: l'addio non sembra così irragionevole.

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