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Perinetti: "Tare ha una doppia valenza. Il Milan non si è mosso tardi, anzi"

ESCLUSIVA MN - Perinetti: "Tare ha una doppia valenza. Il Milan non si è mosso tardi, anzi"MilanNews.it
© foto di FEDERICO SERRA
Oggi alle 16:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro

Igli Tare sarà il nuovo direttore sportivo del Milan. Una scelta arrivata dopo un lungo casting e che solo in questa settimana è stata fatta. Ne abbiamo parlato con uno storico dirigente come Giorgio Perinetti, che ci dice la sua. Ecco le sue parole a MilanNews.it.

Direttore, Tare è la scelta giusta per il Milan?
"Credo che il Milan abbia valutato vari profili e se ha preso la decisione di andare su Tare sono d'accordo con chi l'ha preso e felice per Tare che dopo un periodo di fermo meritava la chance. Perché è un professionista serio, aziendalista e la persona ideale per fare questo ruolo al Milan".

Cosa la convince del dirigente albanese?
"Ha una doppia valenza: le qualità sul mercato sono riconosciute, perché ha preso giocatori alla Lazio a cifre concorrenziali dando origine a plusvalenze. Ma ha anche una presenza importante per quel che significa il rapporto nello spogliatoio, cosa che al Milan è mancata. Perché la gestione del quotidiano è molto più importante del mercato stesso. Se prendi giocatori bravi ma la gestione è insufficiente i risultati non sono ottimali. Tare ha entrambe le qualità, sia di mercato che di gestione del quotidiano".

Alla fine anche il Milan si è ricreduto nella scelta di un ds tradizionale. Diciamolo: un club di alto livello non può stare senza questa figura 
"È una convinzione che ho da sempre. Si confonde troppo spesso il direttore sportivo come quello che deve fare le trattative e gli acquisti in collaborazione con gli scout. Ma è molto importante, molto più importante, fare il trait d'union tra società e area sportiva e con i calciatori. E serve una persona indicata a questa gestione".

Tare arriva di fatto a campionato finito. Non crede che sia una scelta tardiva considerando la nuova stagione da programmare?
"Scelta tardiva se parliamo del calcio del passato. Oggi direi che il Milan si è mosso persino in anticipo con i tempi".

Addirittura?
"Pensi che l'anno scorso 12/13 allenatori sono stati scelti a giugno. Alla fine si aspetta sempre il risultato finale. Certo, la posizione del Milan era già chiara e poteva anche fare prima a scegliere, ma alla fine i tempi sono corretti e Tare sarà in grado di gettarsi sul lavoro per tempo".

Insomma, la storia del ds che deve essere scelto con diversi mesi d'anticipo rispetto alla stagione che verrà non regge più
"La lungimiranza, la programmazione: sono solo termini. Di fatto il calcio è risultati e quelli si aspettano. Al di là magari di qualche giocatore prenotato con qualche mese d'anticipo. Ma i tempi sono cambiati: una volta il mercato finiva il 15 luglio e si andava subito in ritiro. Ora finisce il 31 agosto e anche le grandi società sono a cercare giocatori nell'ultima settimana di mercato. La storia che il direttore sportivo deve arrivare mesi prima è una favola, questa programmazione non esiste più. C'è comunque l'area scout che tiene sotto controllo tante situazioni, ma l'operatività per i direttori inizia a maggio".