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Giampaolo: "Suso, felice che resti. Per lui avrei cambiato modulo. Piatek è il rigorista. Bennacer? Possibile uno spezzone"

LIVE MN - Giampaolo: "Suso, felice che resti. Per lui avrei cambiato modulo. Piatek è il rigorista. Bennacer? Possibile uno spezzone"MilanNews.it
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sabato 24 agosto 2019, 13:23Primo Piano
di Matteo Calcagni

Termina qui la conferenza stampa di Marco Giampaolo.

A che punto sono Leao e Duarte?

"Hanno fatto pochi allenamenti entrambi, dimostrano disponibilità e curiosità. Sono giocatori che sono dentro, si impegnano, cercano di capire prima e velocemente le cose che chiediamo".

Cosa si aspetta dalla partenza?

"Si può partire bene, male, può succedere tutto in un campionato. Le valutazioni vanno fatte su quello che tu hai. C'è chi è deputato a giudicare il nostro lavoro, dipendiamo dai risultati, sono orientato e concentrato sul lavoro, solo quello può farci svoltare, così come le qualità dei calciatori, ma essendo al Milan ho calciatori di valore".

Un giudizio su Correa?

"Non lo conosco (scherza ndr.)".

André Silva è condizionato dal mercato?

"André Silva è un po' condizionato dal mercato ma si allena bene, non sta lì ad aspettare. Ci conto. Ad oggi per me è un calciatore del Milan, se domani ne avrò bisogno lo farò giocare. E' un giocatore del Milan, poi si vedrà. Confido molto nella sua serietà professionale".

Spera di vedere il suo Milan in tempo per il derby?

"Anche domani voglio vedere il mio Milan. Credo che la qualità dei calciatori possa farci migliorare in questo tipo di step, è sempre il calciatore che fa la differenza nelle qualità. Gran parte del lavoro è passato, la perfezione non esiste, è un'illusione. Sono convinto di vedere il Milan migliorare sempre nel tempo, capisco poi che si debbano fare risultati".

Che significa essere al Milan?

"Essere al Milan è un privilegio, è una cosa che capita a pochi nella vita. Loro hanno tutte le condizioni per far bene il lavoro che fanno. Il Milan ha una tifoseria di milioni e milioni di persone in tutto il mondo. C'è un seguito straordinario allucinante, basta questo per capire cos'è il Milan".

Serve un innesto di esperienza?

"Non lo so, non ci penso, brucerei energie nervose. Mi concentro su quelli che ho. Chi è nella stanza dei bottoni sa cosa fare in caso di possibilità".

Ho scelto il rigorista di quest'anno?

"E' Piatek, ci sono stati casini con i rigoristi al Milan negli anni passati".

Quali sono le condizioni degli infortunati?

"Mi è dispiaciuto perdere Lucas, stava facendo bene, mi piace l'uomo e il calciatore. Poi ci sono gli infortunati di lungo corso, come Caldara. Theo spero possa riprendere a breve, lo stesso Reina. Bonaventura lo stiamo reinserendo piano piano".

Ha le chiavi di Milanello, quali sono le emozioni provate?

"Le chiavi del centro le ho, passo buona parte delle giornate a Milanello. Non godo del momento, non mi rendo ancora conto. Sono stato sempre così".

Ha sentito Gattuso?

"Non l'ho sentito, ma so che ha qualche pescheria e ristorante a Gallarate e presto ci andrò".

L'obiettivo è la Champions?

"Per quell'obiettivo corrono tante squadre, Milan compreso. Per storia, per blasone, il Milan deve correre per quell'obiettivo ma non è il solo. Lo deve fare insieme ad altre squadre".

E' preoccupato dall'ambiente?

"Faremo in modo di creare una critica positiva, quando sei dedito al tuo lavoro, 18 ore al giorno, non devi aver paura di niente. Galeone ha detto che è meglio affogare in un oceano che in un bicchiere d'acqua".

Soddisfatto della rosa attuale?

"I dirigenti sono stati grandi calciatori, conoscono le dinamiche. Non gli manca il punto di vista tecnico, quando mi confronto con loro vengono fuori delle raffinatezze. Sanno bene cosa fare. Qualche volta posso sbagliare qualcosa, mi lamento quando coi calciatori non c'è passione, mi innamoro dei calciatori, non mi innamoro degli inaffidabili, non mi innamoro di quelli che timbrano il cartellino".

Cosa sta succedendo a Piatek?

"Non sono preoccupato, Piatek ha caratteristiche particolari, è un giocatore più di profondità che di palleggio. Giocando con un altro giocatore al fianco può togliersi di dosso le attenzioni. Ha mostrato un livello di fatica più alto degli altri, presumo debba fare un percorso naturale di smaltimento delle tossine. Ha avuto diverse occasioni per fare gol, il fatto che non ne abbia fatti non mi sposta niente, non ci bado. Bado alla sostanza delle cose, a quella che è la prestazione offensiva della squadra".

Suso è destinato a restare e fare il trequartista, è un po' una vittoria per lei?

"Il calcio non è soltanto un parere tecnico, ho allenato un calciatore ed esprimo un parere tecnico. Ha giocato sempre esterno e nella visione di tutti è un esterno. Anche io all'inizio avevo qualche dubbio, ma il calciatore mi ha dato ampie disponibilità, ha fatto cose egregie lì. I giocatori forti offensivi possono giocare ovunque. Avrei cambiato il sistema di gioco in funzione di Suso, ma lui non ha mai fiatato, non si è mai rifiutato di giocare lì. Sono felice che resti ma il mercato non è chiuso e può succedere di tutto".

E' un Milan un po' in ritardo sul progetto?

"Domani il Milan deve essere competitivo, scendono in campo undici giocatori veri. Le partite si giocano anche sulla voglia di vincere e si va oltre gli aspetti tecnico tattici, domani la squadra deve essere competitiva".

Domani potrebbe giocare Calhanoglu e non Bennacer?

"Giocano quelli che stanno meglio sul piano fisico e delle conoscenze collettive. Magari staranno fuori giocatori forti ma di cui oggi non conosco ancora la condizione. Bennacer non stava male quando è arrivato, ha lavorato a casa, domani può fare uno spezzone di partite, ci sarà modo di inserire tutti gli altri. Abbiamo la necessità di portare tutti nel nostro progetto".

Ci può parlare di questi due mesi?

"Per me è un sogno, è una grande chance, lo è per me e anche per i calciatori, non è un discorso unilaterale. Sono in un ambiente straordinario, in una struttura di lavoro eccellente, se qui vuoi lavorare hai da sbizzarrirti. C'è molto calore attorno alla squadra. Ho una visione, ho l'idea di dove bisogna arrivare e attraverso quali step. Ho bisogno di tempo per lavorare coi calciatori, un modello di gioco che portiamo avanti senza passi indietro anche di fronte alle difficoltà".

E' meglio avere materiale da correggere nelle amichevoli piuttosto che il contrario?

"Sono state amichevoli diverse, abbiamo trovato squadre che giocavano con sistemi diversi, che ci venivano a prendere in maniera diversa. Sono state sei partite diverse ed utili, fa tutto parte del processo di apprendimento. I giocatori mi seguono e non possiamo fare altre che migliorarci".

Pensava di essere nel punto in cui si trova in questo momento?

"Il lavoro lo abbiamo portato avanti così come lo abbiamo programmato, sono arrivati in ritardo alcuni calciatori. Quando comincia il campionato le sedute diminuiscono e chi è arrivato tardi ha bisogno di più tempo. Con i ragazzi con cui abbiamo cominciato l'avventura abbiamo lavorato sui dettagli, gli ultimi arrivati sono più indietro. Questo lo sapevo già, non è una cosa nuova per me. Anche gli ultimi arrivati stanno lavorando bene".

- Tra pochi minuti Marco Giampaolo parlerà in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato tra Udinese e Milan. Segui tutte le parole del tecnico rossonero su MilanNews.it, sul nostro sito e sulla nostra app.