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Tare: "Sarei un bugiardo a dire che non voglio vincere lo scudetto: siamo sulla buona strada"

LIVE MN - Tare: "Sarei un bugiardo a dire che non voglio vincere lo scudetto: siamo sulla buona strada"MilanNews.it
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di Francesco Finulli

Igli Tare, direttore sportivo del Milan a partire dalla stagione sportiva in corso, è ospite della prima giornata del Social Football Summit che si tiene tra oggi e domani all'Allianz Stadium di Torino. Il dirigente albanese sarà intervistato dal giornalista Luca Marchetti e parlerà della sua carriera, incluso del suo incarico attuale in rossonero. Per non perderti nessuna dichiarazione del direttore milanista segui il live testuale di MilanNews.it

Sulla sua esperienza da calciatore e direttore alla Lazio: "Sono entrato alla Lazio per firmare un contratto da giocatore e sono uscito con un contratto da direttore: conoscendo il presidente Lotito è tutto possibile. Penso sia stato più visionario lui, in tre anni da giocatore aveva capito tante cose sulle quali io non ero ancora pronto"

Sul compito di direttore sportivo: "Sono stato curioso anche da giocatore di capire come funzionavano le società. Ho sempre voluto entrare in profondità. All’epoca ero anche il capitano della nazionale albanese, prendere una decisione così in fretta aiuta. Così ho deciso e sono andato dai miei ex compagni: presentarmi nella veste di direttore sportivo è stato il discorso più difficile da fare ai compagni".

Sull'eredità di Walter Sabatini: "Una persona e una mente straordinaria, ho imparato tanto da lui, è stato un punto d’aiuto. Da calciatore? Ho lasciato il mio paese a 16 anni, poi ho fatto un anno e mezzo in Grecia e 9 in Germania, sono esperienze importanti". 

Da campo o da costruzione? "Tutti e due: per costruire una squadra vincente serve il rapporto quotidiano, io sono presente a quasi tutti gli allenamenti per capire le sfumature e sentire l’umore di tutti. Se dovessi scegliere? Devi conoscere tutte le problematiche che porta questo lavoro, quando devi gestire squadre con dei grandi campioni che devono trovare il loro spazio".

Sull'obiettivo con il Milan: "Sarei un bugiardo a dire che non voglio vincere lo scudetto o la Champions. Per vincerlo penso che il percorso più corto sia attraverso tante sfumature e il progetto tanto radicale: abbiamo portato 19 giocatori e ne abbiamo mandati via 23. Siamo sulla buona strada, ho questo desiderio di vincere qualche trofeo importante con questo club glorioso. Dobbiamo essere umili. Ibrahimovic? A stare con lui ti diverti sempre”.

Sul ruolo dello scouting: "Non sono un grande fan dei dati e dell’intelligenza artificiale, per me sono cose che aiutano ad avere una visione ancora più ampia, però là sensibilità nel capire caratteristiche e personalità dei giocatori non te la danno. Vanno usate nel modo giusto, alla lunga serve anche tanto altro: l’esperienza è fondamentale, serve una profonda conoscenza dei valori umani delle persone". 

Quanto conta l'intuizione? "Combacia con l’idea di creare un progetto, come il Milan, in cui abbiamo deciso di portare dei giocatori “anziani” come Modric che in realtà è il più giovane di tutti in campo"

Sullo spirito vissuto alla Lazio da ricreare a Milanello: "Lo spirito che si era creato specialmente con il gruppo di Simone Inzaghi, eravamo una famiglia. C’era senso di appartenenza importante, i risultati si sono confermati attraverso questa gestione e mi piace tanto portarla anche al Milan, quest’anno sono contento perché si è creata un’empatia molto grande con tutte le persone che lavorano a Milanello, ma anche tra staff e giocatori"

Com'è la stagione senza coppe? "Abbiamo cambiato tanto, ma abbiamo possibilità durante la settimana di lavorare sui dettagli, cosa che giocando in Europa è impossibile. Abbiamo possibilità di creare le basi per un futuro prossimo".

Talento più cristallino? "Ravel Morrison, che ho avuto alla Lazio, Mi ha incuriosito un’intervista di Alex Ferguson che parlavamo molto di lui, l’ho analizzato e l’ho portato alla Lazio per vedere se potevi accendere la sua luce ma era impossibile, non avevo mai visto nella vita un talento del genere"

Gicoatore con più personalità? "Modric personalità atipica, dopo le vittorie vederlo festeggiare nello spogliatoio come un bambino di 10 anni è la cosa più bella del mondo”.

Sul Derby: "Conosco bene quello di Roma, ma sono curioso di vivere quello di Milano. Poi io ero tifoso del Milan quindi per me è molto speciale. Queste sono partite che non si giocano ma si vincono. Sarà importante ma non fondamentale. Sarà importante per la città e per dare credibilità al progetto. Tifoso del Milan? Sono cresciuto con il Milan di Van Basten. Ho sempre detto di essere tifoso del Milan e realizzare questo sogno per me è stato bellissimo". 

Sulla classifica e gli obiettivi: "Onestamente la classifica è molto corta e cambia ogni settimana. L’equilibrio è fondamentale e noi dobbiamo pensare a tornare in Champions. Questo è un momento chiave della stagione e ci dispiace per il pareggio a Parma. Per noi è importante vincere per non perdere punti in classifica. A marzo capirei se saremo in grado di vincere. Non era scontato ma sapevo che potevamo competere”.

Quante volte ti senti con Allegri? "Parecchie e abbiamo un grande rapporto con lui. Max trasmette emozioni al gruppo"

Che mercato farete? "Non ci stiamo pensando.Non lo so, ma saremo molto attenti ad ogni opportunità. Non penso sarà un mercato importante ma saremo pronti se sarà utile".