Maldini: "Gattuso? Devo valutarlo in modo freddo per il ruolo che ho. Ma il nostro rapporto aiuta a superare le difficoltà"

Maldini: "Gattuso? Devo valutarlo in modo freddo per il ruolo che ho. Ma il nostro rapporto aiuta a superare le difficoltà"MilanNews.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 22 maggio 2019, 14:06Primo Piano
di Thomas Rolfi

Paolo Maldini, intervistato ai microfoni di DAZN, ha parlato di passato, ma anche di tematiche attuali. Ecco le parole del direttore sviluppo strategico area sport del Milan.

Sul rapporto con Gattuso: "Io e Gattuso? Bisogna avere rispetto della persona che hai davanti. Siamo tutti e due lì per fare in modo che la cosa funzioni: le vedute possono essere diverse, ma il nostro rapporto aiuta a superare i momenti di difficoltà. Il suo operato lo devo valutare in modo freddo. Abbiamo ruoli diversi, non siamo compagni di squadra”.

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Sul ruolo personale: “Direttore strategico dell’area sport del Milan è un titolo che può spiegare tante cose o anche niente... Leonardo ha preso questa posizione di dirigente a 360 gradi, più di un direttore sportivo, e mi ha chiesto di accompagnarlo in questa avventura. La definizione del ruolo è poco importante, quello che importa è che siamo a capo dell’area sportiva. È una bella sfida, piena di sentimento. La mia vita sportiva è sempre stata legata a questi colori, a questa città, quindi è la chiusura di un cerchio. Sembrava naturale, ma non era detto che accadesse".
 
Sui prossimi obiettivi: "Avere un Milan che torni protagonista. Ci vorrà magari un po’ di tempo, ma l’idea è di avere uno stadio di proprietà, magari assieme all’Inter ma di altissimo livello, insomma è un progetto a lunga scadenza...”
 
Sul momento di stress che si è trovato a gestire da giocatore: "Un momento in cui ho saputo gestire un team sotto stress? Oddio, prima della finale di Manchester contro la Juve. Siamo tornati in finale dopo 9 anni, molti compagni non erano mai stati in una finale di Champions League: ho dovuto fingere di essere la persona più tranquilla del mondo e tutti mi dicevano “ma cavolo Paolo come fai a essere così tranquillo?” e io dicevo “eh sai è l’abitudine!” e invece dentro di me avevo il fuoco, però son riuscito a gestire quella pressione. Si stupivano che dormissi: avevo preso una pastiglia per dormire (ride, ndr). Sono piccole bugie che danno sicurezza al gruppo".
 
Su suo figlio Daniel: "E' il primo fantasista della dinastia Maldini, è l’unico con quelle attitudini, da trequartista, da goleador. E’ un po’ ambidestro anche lui come me. Nel carattere suo rivedo alcune cose mie e poi nei movimenti c’è genetica perché come la gente rivede me nei miei due figli, la gente rivedeva mio padre in me ai miei esordi".