Milan, la fase offensiva è preoccupante: Pioli deve sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi uomini

Milan, la fase offensiva è preoccupante: Pioli deve sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi uominiMilanNews.it
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martedì 29 ottobre 2019, 17:09Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

I 9 gol messi a segno dai rossoneri nelle prime 9 giornate di campionato sono un segnale inequivocabile: tra i tanti problemi del Milan c’è soprattutto quello della sterilità offensiva. Un dato che diventa ancor più preoccupante se si pensa che un terzo delle marcature, quindi 3 su 9, è arrivato dal dischetto. Sei gol su azione in 540 minuti di gioco. Il peggior dato degli ultimi 24 anni.

CHI SEGNA – Sono solo 5 i giocatori andati a segno in questo avvio di campionato: Krzystof Piatek, Hakan Calhanoglu, Theo Hernandez, Rafael Leão e Franck Kessie. Il numero 9 polacco, che tanto aveva fatto bene lo scorso anno mettendo a segno 22 gol nella sua prima stagione in Serie A, quest’anno ha iniziato indubbiamente col piede sbagliato. Con Giampaolo la scintilla non è mai scattata, tant’è che l’ex Genoa non ha mai nascosto la sua insofferenza nel dover giocare in un ruolo poco adatto alle sue caratteristiche. Anche con Pioli l’inizio non è stato dei migliori: due partite e per due volte ha cominciato il match dalla panchina per poi entrare a gara in corso. È tornato a giocare al centro dell’attacco, ma è evidente che debba trovare ancora la forma migliore. Le sorprese di questo avvio di stagione sono sicuramente Calhanoglu, che con l’arrivo del nuovo allenatore è tornato a mettere in mostra il suo tanto decantato tiro, oltre a sembrare un giocatore ritrovato mentalmente, e Theo Hernandez. Il terzino francese arrivato in estate dal Real Madrid è partito a rilento a causa di un infortunio rimediato durante la tournée estiva, ma fin da subito ha messo in mostra le sue qualità offensive. Pioli ha capito immediatamente quanto può essere pericoloso in avanti, tanto da schierarlo quasi da ala aggiunta nel suo modulo ibrido. Theo ha risposto segnando un gol di pregevole fattura contro la Roma, due giornate dopo la prima marcatura arrivata contro il Genoa. Infine Leão, che nella brutta serata contro la Fiorentina ha acceso la luce su San Siro con un gol pazzesco. Da quello slalom fra i difensori viola però il giovane attaccante portoghese non è più riuscito a lasciare il segno: Pioli l’ha schierato da punta centrale contro Lecce e Roma, ma l’ex Lille si è rivelato troppo fumoso e acerbo per reggere da solo il peso dell’attacco rossonero.

INSIEME È MEGLIO? – Nonostante l’inesperienza e qualche leziosità di troppo, è innegabile però che Leão abbia caratteristiche che nessun giocatore offensivo del Milan ha. Unire la sua velocità e pericolosità nel dribbling alla freddezza e al fiuto del gol di Piatek (nonostante il periodo poco felice è innegabile che il polacco rimanga comunque l’uomo offensivo di riferimento) potrebbe risolvere la sterilità offensiva che tanto sta preoccupando e penalizzando i rossoneri: sta a Pioli trovare il modo di farli funzionare insieme. In attesa che Suso torni ad essere determinante con le sue giocate: nonostante i tifosi lo abbiano scaricato ed è palese che la forma non sia delle migliori per usare un eufemismo, l’attacco rossonero ha bisogno ancora delle giocate dello spagnolo che tante volte negli anni è riuscito ad essere decisivo.