Nuovo Milan, Maldini-Montella: c'è chi parla per sentito dire e chi con cognizione di causa

Nuovo Milan, Maldini-Montella: c'è chi parla per sentito dire e chi con cognizione di causaMilanNews.it
sabato 6 maggio 2017, 18:30Primo Piano
di Pietro Mazzara

Dalla M di Maldini a quella di Montella. Botta e risposta a distanza tra l’ex capitano del Milan e l’attuale allenatore rossonero in merito alla nuova proprietà. Fin dall’inizio Paolo è stato molto critico e dubbioso sui successori di Silvio Berlusconi alla guida del club, tanto è vero che ha confermato – in maniera piuttosto coerente col personaggio – quanto aveva già detto in passato ovvero che non accetterebbe un ruolo di secondo o terz’ordine, ma che vorrebbe una situazione di primo piano che, attualmente, non è possibile garantirgli visto che la poltrona alla quale ambirebbe è occupata da Massimiliano Mirabelli.

DA FUORI -  Ma la base sulla quale si basano le pretese di Maldini non sono comparabili a quelle necessarie per ricoprire un determinato ruolo. Lui ha fatto la storia del club, è innegabile, ma è altrettanto vero che a livello manageriale non si è mai messo in gioco in nessuna realtà sportiva di livello. Contrariamente a quanto hanno fatto Pavel Nedved e Javier Zanetti con la Juve e con l’Inter, i quali hanno accettato ruoli dirigenziali con deleghe specifiche, Maldini avrebbe voluto prendere il posto di Galliani ed essere equiparato a Fassone. Impossibile da realizzarsi e così non se n’è fatto nulla. Ma parlare da fuori è facile, soprattutto quando non si hanno in mano dati sensibili per poter cambiare idea.

COGNIZIONE DI CAUSA -  Più realistiche le parole di Montella. L’allenatore del Milan, che è al centro del progetto della nuova società, ha potuto toccare con mano e vedere con i suoi occhi il business plan cinese e le disponibilità economiche di Yonghong Li e soci. Insomma, c’è chi si espone per sentito dire e con poca manualità con quello che è diventato il nuovo Milan e chi, invece, ha il polso della situazione tutti i giorni. In fin dei conti, il vecchio detto rimane sempre valido: non basta essere stato un campione di livello mondiale per poter essere anche un grande dirigente. L’equazione non è proprio così immediata ed il Milan viene prima di tutto e tutti. Anche di chi ne ha scritto una grossa fetta di storia.