Oggi ko pesante, ma non si gridi allo sfascio. Il Milan di Pioli sa essere altra cosa

Oggi ko pesante, ma non si gridi allo sfascio. Il Milan di Pioli sa essere altra cosaMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
domenica 28 novembre 2021, 19:30Primo Piano
di Antonello Gioia

La seconda sconfitta consecutiva in campionato per il Milan è, senza dubbio, la più dura: i rossoneri hanno giocato male e perso meritatamente contro un Sassuolo in palla, capace di ribaltare - senza strafare - l'iniziale vantaggio casalingo firmato da Romagnoli con le reti di Scamacca, l'autogoal di Kjaer e il sigillo finale di Berardi.

Non si è visto il solito Milan

Non è tanto una questione di chi è sceso in campo - le uniche riserve vere e proprie schierate dal primo minuto erano Romagnoli e Bakayoko - ma di testa. Dopo il pareggio di Scamacca, i rossoneri sono letteralmente crollati, spariti dal campo, incapaci di mettere in atto una reazione di qualità nonostante le parole di Pioli durante l'intervallo. Eppure, nei primi minuti di gara la squadra aveva dimostrato la solita verve: mole di gioco e occasioni potenziali come al solito. Poi... superficialità. Questa è la parola che riassume il Milan di oggi: superficiale, poco presente con la testa nel ribaltare il match; la questione mentale fa tutta la differenza del mondo, perché non solo ti aiuta a mettere animo nella partita, ma ti conduce a fare le scelte giuste con la lucidità che serve necessariamente in certi casi. E il Sassuolo ne ha meritatamente approfittato.

A Genova per ripartire

Non era mai accaduto negli ultimi mesi che i rossoneri di Pioli perdessero così la bussola a livello mentale; anzi, spesso Ibrahimovic e compagni avevano fatto della reazione caratteriale e tecnica il loro punto di forza anche in casi in cui la rosa era ridotta all'osso. Sarà per le tante energie psico-fisiche spese a Madrid? Può essere: lo sapremo mercoledì col Genoa. Ora è totalmente inutile - e totalmente fuori luogo - fare i catastrofisti: il Milan di Pioli può, sa, deve ed è altra cosa. L'obiettivo è dimostrarlo già a Marassi: riprendere la corsa Scudetto contro l'amico Shevchenko è, ora, l'unica cosa che conta.