Quando Maldini imparò a scrivere

Quando Maldini imparò a scrivereMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 18 maggio 2023, 20:00Primo Piano
di Antonello Gioia
Il progetto del Milan è molto interessante, ambizioso e potenzialmente vincente nonostante, ogni tanto, ci possano essere delle righe storte...

Premessa fondamentale: lungi da me paragonare in alcun modo il mondo Milan e i suoi protagonisti principali a ambientazioni e personaggi del film "Quando Dio imparò a scrivere" (del regista spagnolo Oriol Paulo, diffuso nel 2022), dal quale è mutuato il titolo di questo articolo; semplicemente, l'accostamento tra la pellicola disponibile su Netflix e il Milan è costruita sulla base di una sola citazione: "Se Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza come se fossimo il risultato di una scrittura perfetta, i pazienti che finiscono qui sono le righe storte che venivano fuori quando Dio stava imparando a scrivere...". A pronunciarla è il dottor Alvar, primario del manicomio in cui si svolge la vicenda; la sua intenzione è quella di riflettere assieme al suo interlocutore, il commissario Soto, sui matti presenti all'interno della struttura e sulla loro condizione psicologica.

Fatta la doverosa premessa e introdotto il collegamento, c'è bisogno ora di una spiegazione: cosa c'entra tutto ciò con il Milan, con Maldini, con il mondo rossonero in generale? 

Il riferimento è al progetto del Club di via Aldo Rossi e al suo creatore mediaticamente principale. Paolo Maldini, assieme al direttore sportivo Frederic Massara e a tutta una serie di dirigenti societari e di collaboratori tecnici più o meno noti, ha messo su negli ultimi anni un progetto chiaramente non perfetto, ma interessante, attraente, già vincente; dall'arrivo di Pioli in poi, infatti, sono arrivati un secondo posto al primo anno, lo Scudetto vinto nel 2021-2022, la semifinale di Champions League quest'anno, al quale potrebbe/dovrebbe aggiungersi la qualificazione tramite il campionato a quella della prossima stagione. Il management sportivo, sotto la supervisione di Gazidis prima e di Furlani ora, sta costruendo una squadra giovane, ambiziosa, con tanti talenti che sono sbocciati e che stanno sbocciando, trattenuti, tra l'altro, con rinnovi importanti ma nei parametri, capace di far parlare - spesso positivamente - di sé in Italia e in Europa a prescindere dai risultati. Come già precisato, insomma, non un progetto perfetto, ma creato ad immagine e somiglianza degli obiettivi della proprietà (bilancio in ordine, ricavi in crescita, ruolo di prim'ordine sul piano commerciale del brand) e delle ambizioni della dirigenza sportiva

Ciò non toglie, comunque, che ci siano state, ci sono e ci potranno essere anche delle "righe storte", come da citazione del film sopra citato... In questa stagione sono abbastanza evidenti: da un mercato estivo molto deludente che non ha portato nulla di positivo (Thiaw a parte) a dei risultati nelle competizioni entro il confine italiano non esattamente in linea con gli obiettivi di inizio stagione, passando per il gioco della squadra che è spesso venuto meno a qualche brutta figura sul campo (il mese di gennaio, l'EuroDerby) che - vuoi o non vuoi - resterà negli annali. 

ll succo della questione, insomma, è questo: Paolo Maldini è direttore dell'area tecnica dell'AC Milan da 3 anni e, assieme a tutto lo staff di via Aldo Rossi e a quello residente negli Stati Uniti, sta portando avanti un progetto serio e ambizioso, con sete di vittoria e fame di successo con i criteri e i parametri che ben tutti conoscono ormai a menadito e che - diciamo le cose come stanno! - si deve giustamente tener conto. Può succedere che ci siano degli intoppi, degli errori, dei rallentamenti, così come è accaduto (con Scudetto e semifinale di Champions) che ci siano accelerazioni improvvise e inaspettate. L'unica cosa da fare è avere fiducia e pazienza: l'ideale, per il Milan, sarebbe avere un'estate tranquilla e serena, senza sconvolgimenti societari come quella passata e, possibilmente, senza rimpasti dirigenziali come si sente vociferare nelle ultime ore.

"Il nostro percorso - ha dichiarato Maldini a MilanTV post Inter-Milan - è in crescita, abbiamo una rosa giovane con giocatori con contratti lunghi. Dobbiamo fare uno step superiore per andare a competere contro tutti. Il quarto posto è la cosa più importante di questo momento e determina anche il nostro futuro". Repetita iuvant: il progetto Milan c'è, è potenzialmente vincente e crescerà ancora, magari con qualche aiuto dal prossimo calciomercato e un rendimento a priori migliore sul campo. D'altronde, quando Maldini imparò a scrivere...