Quante soluzioni, il Diavolo riscopre la panchina lunga. Ipotesi fra moduli e riserve per un finale sprint

Andrea Conti, Diego Laxalt, Lucas Biglia e Samu Castillejo. Quattro 'nuovi' titolari freschi nell'undici che, nella notte del Bentegodi, ha sconfitto il Chievo scacciando l'Inter a meno quattro in classifica. Un'inversione di tendenza rispetto alle formazioni gattusiane, ormai diventate negli ultimi mesi una vera e propria filastrocca imparata a memoria da tutti i tifosi rossoneri. Verona apre al Diavolo il mondo inesplorato del turn-over, una risorsa tanto preziosa quanto fondamentale nel tirato sprint finale verso la prossima Champions League. E nelle dichiarazioni post partita, attenzione alle parole di mister Riccio. Che di banale non dice mai nulla...
Ai microfoni di Sky Sport, interpellato sulla stanchezza fisica di Paquetá, il vice di Gattuso spalanca un potenziale scenario tattico per i prossimi mesi di Milan: "L'idea - replica al quesito sul brasiliano- era di farlo riposare nella partita di oggi, ma l'assenza di Calhanoglu in mezzo alla settimana ci ha impedito di farlo riposare. L'alternativa era giocare con due centrocampisti con Castillejo a ridosso della punta". Mediana a due e lo spagnolo dietro la punta, in termini di formazione, un 4-2-3-1. Undici specializzato nel valorizzare i talenti offensivi e le capacità bomberistiche di Krzysztof Piątek. Mentre, in fase di non possesso, un 4-5-1 compatto e solido che copia ed incolla le attuali nozioni difensive del Diavolo con il 4-3-3.
Ma non è solo lo schema a poter cambiare nei prossimi mesi, a Milanello il clima è sereno ed il gruppo è interamente a disposizione. Fatta eccezione per Giacomo Bonaventura, ogni singola pedina in rosa è abile e arruolabile per i prossimi impegni, nessun escluso. Situazione che porta in Casa Milan una ricchezza di uomini attesissima per mesi, dando chance di due o tre opzioni affidabili per ogni ruolo. L'esempio lo hanno dato, direttamente in campo, gli atleti impegnati contro il Chievo. Gattuso e Riccio ora hanno un potenziale umano e tecnico da gestire e valorizzare, con un extra passo grazie alla panchina lunga e la possibilità (futura) di poter cambiare modulo. La Champions si raggiunge anche così.

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