Theo Hernandez, il suo contributo è stato fondamentale per il Milan. Ora serve la crescita anche in Europa

Theo Hernandez con 3553 minuti disputati è il giocatore del Milan che è rimasto più in campo in questa stagione. Il francese, che in totale ha collezionato 41 presenze su 48 partite giocate dal Diavolo, sta davanti a Mike Maignan (3540 minuti), Fikayo Tomori (3356 minuti), Rafael Leao (3201 minuti) e Sandro Tonali (3149 minuti). Aldilà del minutaggio, il suo contributo alla causa rossonera è stato fondamentale anche fuori dal campo. Divenuto ormai uno dei leader dello spogliatoio, Theo in questa stagione ha indossato anche per 3 volte la fascia di capitano. Inoltre è considerato – a detta di quasi tutti gli addetti ai lavori – il migliore in Italia nel ruolo. Ora però l’obiettivo del terzino mancino in vista della prossima stagione, si deve gioco forza alzare. Il prossimo step che Hernandez dovrà fare è quello di imporsi anche in Europa in Champions League, competizione assaggiata per la prima volta da protagonista quest’anno. In passato, nella stagione 2017/2018, aveva già giocato 3 partite con il Real Madrid e quando faceva la riserva di Marcelo.
I SUOI NUMERI SONO IMPORTANTI
Come detto, l’esterno marsigliese è sceso in campo 41 volte in questo 2021/2022. I suoi numeri in termini di gol e assist sono importanti: 5 gol e 10 assist complessivi. Se in Italia fra campionato e coppa è stato devastante, meno lo si può dire per le partite europee. In Champions infatti il suo score parla di un solo assist nelle 5 sfide giocate nel girone. Per questo motivo, se vuole essere considerato fra i migliori terzini sinistri anche a livello europeo, Theo dovrà fare cose importanti anche nelle sfide di Champions dove l’asticella, inevitabilmente, è più alta. A suo vantaggio va il fatto che il Milan, avendo vinto il campionato, sarà in fascia 1, e quindi può sperare in un sorteggio iniziale più benevolo. Theo spesso e volentieri, insieme al suo compagno di fascia Rafael Leao, è stato lo spacca partita quest’anno. Le sue enormi potenzialità quando vengono messe in pratica possono far male a chiunque. Perciò niente paura perché lo scudetto non è un punto di arrivo ma di partenza. Come dichiarato più volte anche dalla dirigenza, tutto il Milan vuole al più presto tornare a dire la sua anche in Europa.

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