Un Milan fatto da giocatori giovani e vincenti. La ricetta per aprire un ciclo

Nonostante il rinnovo di Paolo Maldini e Ricky Massara stia tardando a essere ufficializzato, sembra proprio difficile che i due dirigenti che hanno contribuito in gran parte a costruire il Milan, non continuino in questo progetto che ha già cominciato a essere vincente. Come ha poi ribadito Gerry Cardinale l'idea è quella di continuare sul solco tracciato da Elliott e iniziare a vincere con continuità. Per farlo dunque servono calciatori giovani e talentuosi ma anche vincenti, come suggerisce questa mattina il Corriere dello Sport.
Un Milan giovane
Che il club rossonero sta seguendo una linea verde, di certo non lo scopriamo in questa sessione di mercato. L'interesse per giocatori come i gioiellini del Bruges De Ketelaere o Lang, oppure per lo stesso Renato Sanches, è solo l'ultimo di una serie di giocatori arrivati in rossonero grazie a un preciso e meticoloso lavoro di scouting. Il Milan ha scommeso su Leao e Theo Hernandez, ha scovato una perla come Pierre Kalulu. I rossoneri hanno dato un'opportunità in un grande club a Bennacer, Tomori e Tonali. Il Milan è giovane e vuole continuare a esserlo. Divock Origi ha ancora 27 anni e forse non ha ancora raggiunto l'apice della sua carriera nonostante una bacheca già ricca di trofei, molti dei quali portano la sua firma. Lo stesso acquisto di Adli e la volontà di dare una chance a Pobega raccontano di quanto il club di via Aldo Rossi voglia volare sulle ali della gioventù.
Giovani ma vincenti
Il CorSport ha fatto un calcolo secondo cui i vari obiettivi più chiacchierati per il prossimo mercato del Milan - da Sanches a Origi, passando per i due talenti del Bruges - hanno vinto un totale di 35 trofei in carriera. Questo è un aspetto fondamentale per la politica rossonera. Non basta che il giocatore mostri un potenziale pronto a esploderti in casa ma il fatto che abbia già vinto o abbia fatto parte di squadre vincenti, è un'altra caratteristica ricercata. D'altronde uno dei proverbi calcistici più noti recita "vincere aiuta a vincere". Sicuramente giocarsi la Champions o uno Scudetto in Italia comporta maggior prestigo rispetto che giocarsi il titolo in Belgio: ma le pressione sono uguali un po' ovunque. Acquistare giocatori dalla carta d'identità bassa ma già abituati a giocare in certi contesti psicologici diventa fondamentale non solo per la crescita del club ma dei singoli stessi. Quindi ben venga Origi con la sua Champions decisa da protagonista, ben vengano CDK e Lang che in Belgio hanno vinto praticamente tutto, ben venga Renato Sanches che a 19 anni ha vinto un Europeo da assoluto protagonista nel Portogallo di CR7.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale e responsabile: Antonio Vitiello
© 2025 milannews.it - Tutti i diritti riservati

Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso ad A.C. Milan