Vertice Uefa, ecco cosa rischia il Milan - a maggio - nella sentenza del settlement agreement

Vertice Uefa, ecco cosa rischia il Milan - a maggio - nella sentenza del settlement agreementMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 19 aprile 2018, 18:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Si terrà domani mattina, attorno alle 11, l’udienza del Milan davanti alla commissione giudicante del Fair Play Finanziario dell’UEFA dove il club rossonero scoprirà quello che sarà l'orientamento in merito a quelle che saranno le sanzioni decise dalla massima autorità calcistica continentale in merito all’ultimo triennio. La premessa che va sottolineata è come il Milan verrà sanzionato non per l’attuale gestione, ma per le stagioni 2014-15, 2015-16 e 2016-17, che fanno capo alla vecchia proprietà e management. Marco Fassone ha ereditato una situazione sulla quale non ha praticamente potuto metter mano in maniera sostanziale ed è anche per questo motivo che, la scorsa estate, sono stati impegnati 247 milioni di euro nel calciomercato.

COSA ASPETTARSI? – E’ la domanda che tutti si fanno e alla quale proviamo a dare una risposta concreta in attesa di ulteriori riscontri. L’Uefa, che ha negato il voluntary agreement al Milan a dicembre, dovrebbe sanzionare il club di via Aldo Rossi sia con una sanzione economica della quale 1/3 andrebbe pagato subito mentre i restati 2/3 si attiverebbero nel caso in cui, al termine del prossimo triennio, il Milan non dovesse rientrare nei paletti che verranno stabiliti. In più, esattamente come accaduto per Inter e Roma in passato, ci potrà essere una riduzione della rosa iscrivibile alle prossime competizioni Uefa. Sotto il piano economico-finanziario, inoltre, il club dovrà rientrare in quel famoso “-30 milioni” di perdite totali nel triennio di osservazione. Infine, per quel che riguarda il mercato, ci potrebbero essere dei margini operativi ristretti, soprattutto per i giocatori iscrivibili alla lista Uefa in un meccanismo che andiamo ad analizzare qui sotto.

MERCATO -  La base dalla quale dovrà operare Massimiliano Mirabelli è la lista Uefa consegnata dal Milan per gli ottavi di finale contro l’Arsenal. Per poter iscrivere un nuovo acquisto (non i parametri zero) nella prossima lista, il Milan dovrà cedere e produrre un valore di vendita pari o superiore a quello dell’acquisto fatto. In pratica, se il club dovesse comprare un giocatore da 40 milioni, ne dovrebbe vendere uno o più di uno presenti nella lista per un valore pari o superiore a 40 milioni. Di questo effetto dei vasi comunicanti non fanno parte quei giocatori che non sono in lista Uefa e che potrebbero essere ceduti in estate (Bacca, ad esempio, non libererebbe posti, ma andrebbe a creare introiti). Nulla vieterebbe al Milan, invece, di investire su uno-due giocatori di grande livello e di iscriverli solo al campionato.

ELLIOTT -  Al fianco della delegazione del Milan, che sarà composta dall'amministratore delegato Marco Fassone al quale si affiancheranno il direttore esecutivo David Han Li, la Chief Financial Officer Valentina Montanari, il Group Financial Director Alessandro Baj Badino e il Chief Communication Officer, Fabio Guadagnini, non ci sarà il fondo americano Elliott. L’hedge fund di Paul Singer, che entro ottobre dovrà ricevere tra i 370 e i 383 milioni di euro per il prestito elargito un anno fa in sede di closing, ha prodotto un documento di pieno sostegno al Milan e che Fassone porterà domani all’Uefa come garanzia della solidità e continuità economico-aziendale del Milan. Il conto alla rovescia è iniziato, da domani si inizierà a capire qualcosa di più su quella che sarà la programmazione rossonera da qui al 2021.