Yaya Touré come modello, poi il cambio modulo. Il Milan e l'affare Malick Thiaw

Yaya Touré come modello, poi il cambio modulo. Il Milan e l'affare Malick ThiawMilanNews.it
© foto di © DANIELE MASCOLO
lunedì 20 febbraio 2023, 12:00Primo Piano
di Redazione MilanNews

L'esordio contro l'Hellas Verona e subito un paio di interventi provvidenziali e tempestivi. Poi, alternando un po' bastone e carota, è arrivata la titolarità contro Cremonese e Fiorentina, prima di sparire per sei partite di fila. Successivamente, i venti minuti finali contro l'Inter nel derby e le titolarità contro Torino, Tottenham e Monza, tutte vinte per 1-0: con Malick Thiaw la difesa rossonera funziona meglio, è ritornata a non subire gol e adesso non è eresia dire che il ragazzo si sia preso il Milan. Forse a scoppio (un po') ritardato agli occhi di alcuni, date le prestazioni di altissimo livello offerte sin da subito, ma a contare è il presente con la prospettiva futura e diventa sempre più difficile pensare ad una formazione tipo del Milan che non includa il 21enne di Düsseldorf di qui in avanti, soprattutto se dovesse venire confermata la difesa a tre.

LE ORIGINI 

Si farebbe un errore a limitare il raggio d'azione di Malick Thiaw alla sola linea difensiva. Certo, data la sua natura, le sue caratteristiche e la sua complementarità con gli altri compagni di reparto, pare fantascienza schierarlo in un'altra zona del campo, ma il centrale tedesco nasce come centrocampista, ispirandosi a Yaya Touré, ed è stato arretrato piuttosto tardi, soltanto nella U19 dello Schalke 04. Una volta arretrato, le sue muse sono cambiate: Sergio Ramos e Joel Matip, ex Schalke ed ora a Liverpool. Va da sé, quindi, che l'imprinting tecnico-tattico del 28 rossonero sia quello di chi gioca nella zona nevralgica del campo e che, quindi, qualora le circostanze lo dovessero richiedere, potrebbe anche essere proposto nella mediana. Forse invece lì non lo vedremo mai, ma di sicuro questa duttilità offre a Stefano Pioli una serenità maggiore nella preparazione delle partite e nella loro interpretazione in corso d'opera. 

"CI DISPIACE, MA È TROPPO CONVENIENTE"

Il Milan si sta coccolando l'ennesimo gioiellino che il trio composto da Maldini, Massara e Moncada ha portato a Milanello. Dopo Kalulu, un altro enfant prodige difensivo arrivato a prezzo di saldo. Sicuramente ha aiutato il fatto che Thiaw si fosse messo in mostra in uno Schalke 04 che definire in crisi è un eufemismo fin troppo leggero: il primo anno retrocede, nel secondo è sì protagonista, ma nella 2.Bundesliga e presentarsi da neopromossa nel massimo campionato tedesco non ti pone di certo col coltello dalla parte del manico in certi tipi di trattative, anzi. Il tweet con cui lo Schalke 04 aveva salutato Thiaw confessava proprio l'irrinunciabilità del vantaggio economico dato dalla sua cessione, seppur a malincuore: "Lo Schalke 04 ha accettato di vendere il difensore centrale al Milan a causa dell'aspetto troppo conveniente del trasferimento. Ti auguriamo tutto il meglio per il futuro, Malick". Il costo se lo ricorderanno in tanti: 5 milioni + 2 di bonus. Coi prezzi che corrono, senza alcun dubbio "troppo conveniente" anche per il Milan.

GERARCHIE STRAVOLTE

Partito a minutaggio ridotto, nelle sue ultime 3 apparizioni da titolare, il Milan ha raccolto 3 vittorie. Tutte, peraltro, per 1-0. Era dal 27 e 30 agosto 2022 (2-0 contro il Bologna e 0-0 contro il Sassuolo) che i rossoneri non chiudevano due partite consecutive in tutte le competizioni senza subire gol ed è lampante che l'emorragia difensiva che si faceva fatica a tamponare, sia stata arrestata dal cambio modulo (con conseguente difesa a 3), accompagnato dall'inserimento di Thiaw nella formazione titolare. Scavalcato quindi Gabbia, il quale quest'anno ha fornito prestazioni dal rendimento piuttosto altalenante, e idealisticamente anche Kjaer. Il danese, nonostante l'infortunio al tendine d'Achille (dal quale è sì guarito, ma avuto in un'età che difficilmente ti permette di ritornare ai livelli antecedenti ad esso), per caratteristiche in fase di impostazione è verosimile pensare di vederlo comunque abbastanza presente nelle rotazioni di Stefano Pioli, ma di fronte ad un diamante grezzo come quello del capitano dell'U21 tedesca diventa difficile restare indifferenti. Men che meno adesso, che si è definitivamente ambientato nello spogliatoio, negli schemi e nel nostro calcio.

di Luca Vendrame