F. Bianchi: "Milan, con Leao e Leo mercato oltre le attese"

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Fabio Bianchi ha commentato così il mercato del Milan: "In questo mercato di lunghe attese condito da buoni colpi qui e là, si tende a sminuire il lavoro del Milan, soprattutto da parte dei tifosi rossoneri. Lo capiamo, è difficile abituarsi alla nuova vita per chi in passato ha spesso goduto di uno spettacolo d’arte varia di innumerevoli star, che esultava ai numeri di Van Basten, Kakà, Shevchenko e top compagnia, che contava allegramente i trofei. Da questo punto di vista il mercato del Milan è, diciamo, ancora una volta sottotraccia. Ma se ci caliamo nell’attuale realtà del Diavolo, nel rapporto qualità-disponibilità, bisogna ammettere che i dirigenti rossoneri stanno danzando tra i paletti del fair play finanziario come Alberto Tomba ai bei tempi. Soprattutto, sono fedeli alla linea. Gazidis non parla molto, ma quando lo ha fatto è stato chiaro: niente follie, costruiremo con calma. Beh, sembra che il Milan ci stia riuscendo. Magari Rino Gattuso (che ha lavorato bene, quasi al massimo delle potenzialità di quel Milan) avesse avuto a disposizione questa squadra. Più quadrata, più di qualità, soprattutto più completa. Adesso si può dire, con l’arrivo di Leo (Duarte) e Leao (Rafael). Marco Giampaolo sembra già sulla strada giusta riguardo al gioco. E quel Suso dietro le punte ha sorpreso. Pochi tra gli addetti ai lavori gli davano credito come trequartista. Se resta, vedremo. La squadra sta assumendo una sua fisionomia. Con alcuni nuovi giocatori che, se vogliamo, potremmo definire scommesse più che calciatori già affermati dal sicuro rendimento, ma scommesse di una certa qualità. Theo Hernandez è uno di questi: corsa e piedi buoni, difensore «volante» che ha deluso il Real, ma che si è riscattato nella Real Sociedad.
Peccato per l’infortunio. Duarte invece si sa cosa può dare: è un difensore grintoso e abbastanza rapido, attento sull’uomo. Non ha grandi piedi, ma per uscire dalla difesa c’è Romagnoli. In mezzo Bennacer è un gran bell’acquisto: la Coppa d’Africa lo ha confermato, ora è atteso al salto di qualità. Poi c’è Krunic: un centrocampista buono per tutte le occasioni, nel senso che può fare l’interno, il centrale e anche la mezzapunta, volendo. E in attacco è arrivata la ciliegina: Rafael Leao. Un ventenne di grandi prospettive, veloce, bravo nel dribbling e dunque ideale per creare superiorità numerica. Sulla carta, l’uomo giusto da affiancare a Piatek. Con i prezzi che girano, 30 milioni (più Thiago) per il portoghese assomigliano a un affare. E se dovesse arrivare Correa dall’Atletico (ma a quel punto se ne andrebbe Suso) il mercato Milan diventerebbe più che buono. Anche al netto delle necessarie cessioni, di cui una un vero peccato, se non un errore: Cutrone. Il sacrificio più doloroso. Detto questo, repetita iuvant, il mercato è più che buono, considerata l’equazione disponibilità-qualità. E soprattutto considerato l’obiettivo: che non è lo scudetto e nemmeno la zona Champions. O meglio, se arrivasse benissimo. Ma il target resta l’Europa League e la costruzione di un futuro da vero Milan".

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