Che i giocatori prendano alla lettera lo striscione della Sud. A fine anno tante riflessioni, su tutti. Lo step di Rafa

Che i giocatori prendano alla lettera lo striscione della Sud. A fine anno tante riflessioni, su tutti. Lo step di RafaMilanNews.it
lunedì 15 maggio 2023, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

Non sono mai stato tra quelli che si indignano sul fatto che i giocatori abbiano dei colloqui, anche animati, con i propri tifosi e ultras. Trovo stucchevole la retorica del politicamente corretto che certe cose sono “da categorie inferiori”. No, i tifosi sono tifosi dalla terza categoria alla Serie A, sono quelli che con la loro passione e i loro soldi mandano avanti il carrozzone del calcio, che si fanno chilometri su chilometri a difesa di una fede. Tutti bravi a fare foto e video delle coreografie salvo poi indignarsi (fossero queste le cose per le quali indignarsi) se dopo una prestazione dopo quella di Spezia, la Curva chiama sotto il suo settore squadra e allenatore. Che avrebbero potuto tranquillamente rifiutarsi, ma se ci sono andati, un motivo ci sarà. E no, non è quello del ricatto morale, perché la tifoseria milanista è unita più che mai con squadra e società e il discorso fatto dal direttivo ai calciatori e all’allenatore è stato principalmente di sostegno. Ovvio che non potevano essere felici di perdere 2-0 a Spezia, ma prima di arrivare a una contestazione come invocano i social, ce ne vuole eccome. Che senso avrebbe avuto, esattamente come dopo il 2-5 con il Sassuolo, fischiare e rendere ancora più pesante l’ambiente a poche ore dalla semifinale di ritorno di Champions? La risposta: nessuno.

Ieri a Milanello si è assistiti all’ennesima manifestazione d’amore dei tifosi del Milan verso la loro squadra, verso la loro maglia. Se ci fossero stati toni degni di un’indagine della procura federale (che ha taciuto in altre situazioni), ieri non ci sarebbe stata l’adunata dei 500 milanisti presenti per sostenere a gran voce la squadra, che si è affacciata sul piazzale di Milanello, insieme a Pioli e alla coppia Maldini-Massara. Cori di sostegno, che ci sarà sempre, così come sarà importante che i giocatori prendano alla lettera lo striscione esposto dalla Sud. “Il Milan combatte”, con questo mantra dovrà giocare la formazione di Pioli contro l’Inter domani sera. Solo con una prova diametralmente opposta a quella di cinque giorni fa si potrà cercare una di quelle notti da Milan, che fanno la storia. Poi, se al triplice fischio di Turpin, sarà passata l’Inter, non si potrà che prenderne atto e leccarsi le ferite.

La sconfitta di La Spezia, però, è una botta sulla corsa Champions. Ora si che il Milan, oltre a dover fare nove punti nelle prossime tre, dovrà sperare che la Roma faccia qualche passo falso e che la sentenza sulla Juventus metta i bianconeri fuori dalle coppe europee (se non ci pensa la Figc, ci pensa la Uefa. Almeno così dicono…). I 29 punti “bruciati” con le squadre che vanno dall’ottavo al ventesimo posto sono un’enormità che non può e non deve passare inosservata quando a fine anno verrà tracciata una linea sulla stagione 2022-23.

È probabile (non ancora certo), che mercoledì possa essere la giornata del rinnovo di Rafael Leao. Le cifre definitive sono di un contratto da 5 milioni fino al 30 giugno 2028 con una clausola da 175 milioni. Il 17 che rinnova il 17 (maggio). Numerologia a parte, c’è uno step dentro questo rinnovo, ovvero quello che tutte le aree della società sono intervenute in maniera determinante per far si che ciò avvenisse. E che il Milan, se lo ritiene opportuno, può arrivare a offrire ingaggi importanti.