Chi è più avanti nel mercato? Pioli e la parola “fine”. Svegliati Europa: arabi e inglesi fondano la SuperLega! L’unica difesa è lo stadio

Chi è più avanti nel mercato? Pioli e la parola “fine”. Svegliati Europa: arabi e inglesi fondano la SuperLega! L’unica difesa è lo stadio MilanNews.it
venerdì 14 luglio 2023, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Leggo le probabili formazioni della prossima serie A: stanno iniziando i raduni e al momento le novità sono pochissime. Persi alcuni protagonisti di prima fascia (Tonali, Milinkovic Savic, Brozovic), con quei soldi si cercano alternative plausibili. Il Milan ha già fatto Loftus e Pulisic, Romero e Sportiello, si avvicina ad altri obiettivi. Sarà, alla fine, il top club italiano che avrà cambiato di più la squadra titolare. E anche la panchina, immagino. 

Ora l’Arabia cerca di prendersi anche Zaniolo e Pogba, la Premier ha puntato con decisione Onana. Questi due taciti alleati arriveranno ovunque: Arabia e Inghilterra nel calcio stanno creando la loro SuperLega, le loro SuperLeghe. Alla faccia dell’Uefa, dell’Europa, della Fifa e del resto del mondo. Possono fare quello che vogliono, comprano quello che vogliono. Gli inglesi colonizzati (anche e soprattutto dagli arabi) e colonizzatori, riuniti in lega privata, si spartiscono torte plurimilionarie dai diritti tv, dagli stadi, da proprietà straniere che dispongono di mezzi illimitati, da brand e marketing radicati ad ogni latitudine del pianeta non solo con vetrine e negozi, ma con i marchi nelle accademie e nelle scuole. I sauditi si muovono con più scaltrezza rispetto ai cinesi, che per qualche tempo ci hanno provato, ma sono solo riusciti a sperperare patrimoni senza limiti per antichi ruderi o vecchi maestri stanchi e annoiati. Uno dei cinesi è persino riuscito nell’impresa opposta: venire in Italia per generare debiti..., ma questa è un’altra vicenda. 

Arabi, Emirati (sauditi, sceicchi, emiri per dirla alla Totò), puntano stelle luminose, non cadenti: acchiappano, è vero, Ronaldo e miravano a Messi, ma stanno variegando le scelte anche su campioni in piena attività. Prepariamoci. Diventeremo il loro serbatoio cui attingere senza chiedere. Già lo fanno, del resto. 

Come in una magica pizzeria, hanno sfornato dal nulla anche il turismo, un turismo tutto loro che funziona alla grande, impensabile solo 15 o anche 10 anni fa: noi col Mediterraneo, Venezia, la Grecia, l’Italia, le isole, le Dolomiti, Londra, Parigi, Vienna, la storia, l’arte, la musica… Spazzati via. Ci hanno messo poco più di un lustro a costruire piramidi di vetro, spiagge artificiali, montagne innevate pure artificiali, hotel di lusso, isole inesistenti alimentate a sabbia 24 ore su 24 e… tac, ecco sbarcare gli europei a fare le vacanze in centri commerciali, tra le dune sui cammelli, sulle jeep o sulle moto, e rinnegare il Colosseo, Amalfi, le Baleari, la Costa Azzurra, quella Smeralda, l’Algarve…. Riyadh, l’Oman, Gedda, Dubai, Abu Dabi, sono dietro casa, sono diventate più popolari e frequentate di Arenzano, Taormina e Ostuni, più movimentate di Rimini e Forte dei Marmi. Non si fermano più, gli arabi. Il calcio è il loro casinò, possono puntare quello che vogliono sul numero che vogliono. Ma siccome non amano passare per stupidi e quindi non amano perdere, stanno creando il loro campionato, la loro SuperLega, il loro calcio con i nostri campioni, le nostre partite, le nostre Supercoppe, i nostri Mondiali, prima o poi i nostri Europei. Si giocherà tutto laggiù, negli stadi con l’aria condizionata anche all’aperto, e andare in trasferta costerà meno che dalla Calabria a Milano. 

Il moralismo (ricordate lo sdegno per Qatar 2022?) dura una notte, due, poi la moneta sonante mette tutto a tacere molto più di un bavaglio e semmai di un mitra. Andatevi a vedere la valanga di milioni che ha distribuito Qatar 2022 a FIFA e 440 affiliati, poi capirete quanti Tonali, Milinkovic e Brozovic dovremo ancora perdere, dovremo ancora subire. Il derby dei derby fra non molto sarà Inghilterra-EA, the winner takes it all.  

Più che con Loftus e Pulisic, dovremo difenderci con San Donato e il nuovo stadio di proprietà: solo in questo modo, in futuro, sarà possibile resistere qualche giorno di più alle offensive arabe e magari scoraggiarle. Ma se nel frattempo si presenteranno con 110 milioni per Maignan (che - com’è noto -vale almeno il doppio di Onana), 150 per Theo, 200 per Leao… Beh, ragazzi e ragazze, rivivremo i giorni di un qualsiasi Newcastle che si pappa Tonali. Alla faccia della storia, del prestigio, della maglia rossonera. 

Del resto da noi il membro della famiglia più influente d’Italia, ha fatto qualche pasticcio per gli stipendi (e non solo) e la passa liscia come un mare d’olio, con un’inibizione e una multa per divieto di sosta… Da loro invece (Regno Unito e Arabia Saudita) elargiscono 8 milioni più bonus a Tonali, pagano 120 milioni Rice, danno 100 milioni di stipendio a Kantè, 30 a Koulibaly, 25 a Brozovic, 18 a Rubén Neves e ora vogliono Immobile e Amrabat. Esattamente, di cosa parliamo? 

Pioli ha parlato di discussioni con Maldini (“Più nell’anno dello scudetto che quest’ultimo”, cosa che risultava personalmente anche a me), di gratitudine, di vita che va avanti. The end. Non allungherò certo io la saga, ma - nel mare di voci, ipotesi e leggende - mi pare strano che due che ormai si salutavano a malapena, uno che voleva Pirlo a gennaio, l’altro che sarebbe stato tra i grandi cospiratori per il suo allontanamento, pochi giorni dopo vadano a pranzo insieme (c’era anche Massara). Forse, ai bene informati qualcosa è sfuggito. Come spesso accade.