Gli interisti vogliono il derby di Champions per cancellare le "macchie" del 2003 e 2005. Caso Leao: sicuri che il nuovo modulo lo aiuti?

Gli interisti vogliono il derby di Champions per cancellare le "macchie" del 2003 e 2005. Caso Leao: sicuri che il nuovo modulo lo aiuti?MilanNews.it
giovedì 16 marzo 2023, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Lunedì sera ero ospite della trasmissione napoletana “il bello del calcio” condotta da Claudia Mercurio e a un certo punto è spuntato fuori l’argomento sorteggio Champions League. Un po' per gioco, un po’ per fare sul serio, tutti gli ospiti del salotto napoletano, tranne il soprascritto (ho indicato il Benfica), hanno votato Milan quale avversario preferito per il Napoli. Vogliono il Milan ai quarti indirettamente scegliendo il rivale meno accreditato e considerato il più debole del lotto disponibile, non ancora completato peraltro. Martedì sera, a conclusione della sfida di Oporto, con l’Inter qualificata, ho trovato la stessa scena replicata negli studi di Telelombardia. Qui la “curva” interista, felice per la qualificazione, ha votato all’unanimità- e senza altre motivazioni- per ritrovare il derby in Champions venerdì prossimo con la collaborazione dell’urna di Nyon. Il motivo è elementare direi: da una parte (Napoli), c’è chi pensa che il Milan più autentico sia quello che balbetta con la Fiorentina e inciampa con la Salernitana salvato solo dalle prodezze di Maignan; dall’altra (Inter) c’è chi non ha ancora digerito e dimenticato la semifinale del 2003 che spalancò le porte di Manchester al Milan di Ancelotti e al trionfo di quella edizione per tacere poi di quella ancora più netta del 2005 finita con i petardi sulla spalla di Dida e la sconfitta a tavolino 0 a 3 decretata dall’Uefa.

Credo che Pioli dovrebbe procurarsi questo materiale e mostrarlo allo spogliatoio di Milanello qualora venerdì dovesse davvero uscire uno dei due scontri italiani dal sorteggio Champions. Ma probabilmente l’operazione più utile sarebbe quella di capire per quale motivo questo Milan è così lontano da quello dello scorso anno, girone di ritorno alla mano. La spiegazione, a prima vista, è la seguente: allora il Milan uscì anche dalla coppa Italia e si dedicò completamente al campionato. Altro dettaglio non meno rilevante: ebbe a sostegno di quella cavalcata il favoloso rendimento di Leao oltre che il contributo di molti esponenti che quest’anno (Tomori il primo della lista) sono nettamente al di sotto del loro standard.

A proposito di Leao forse è il caso di entrare nello specifico e di chiedersi se davvero la responsabilità di questo improvviso e lungo declino del portoghese non sia da mettere in relazione con il cambio di sistema di gioco. Pioli raccontò in più di una occasione che interrogato, Rafa, rispose di essere d’accordo e di averlo ricoperto in passato. E allora cosa c’è che non va? Se la questione è il contratto, allora bisogna sciogliere subito il nodo e chiarire la questione perché il portoghese non sarà né il primo né l’ultimo a non rinnovare.

Altra questione d’attualità: l’utilizzo della rosa. È ormai accertato dai risultati (Firenze e Salernitana prima e dopo Londra) che questo gruppo non è in grado di tenere alta la tensione in vista o subito dopo l’impegno internazionale. Probabilmente Pioli deve cambiare metodo. E se, per squalifica e qualche risentimento, provvide al turn over nel viaggio a Firenze, forse sarebbe il caso di spostare i cambi a dopo la fatica europea.