Il rimpianto Hauge. I "casi" Pobega e Tonali. Il ruolo di Diaz. I buchi da colmare. Calhanoglu e Messi

Il rimpianto Hauge. I "casi" Pobega e Tonali. Il ruolo di Diaz. I buchi da colmare. Calhanoglu e Messi MilanNews.it
venerdì 6 agosto 2021, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Spendo volentieri il mio tempo estivo riservato all'appuntamento su https://www.milannews.it/ continuando a mettere l'accento su scenari e strategie di mercato, piuttosto che sulle migliaia di nomi. Per questi ultimi, del resto, oltre alle testate tradizionali potete trovare una floricoltura sterminata di esperti su social e portali: quantità del resto necessaria visto il numero di giocatori accostati al Milan ogni estate, questa in particolare. Gli esperti dei quali vi parlo sono tutti informatissimi, hanno contatti diretti con Maldini, Massara, Moncada che in qualche caso vengono addirittura scavalcati grazie ai rapporti assolutamente confidenziali dei nostri eroi, direttamente con Gazidis o addirittura con la famiglia Singer (nel peggiore dei casi, con esponenti qualificati del Fondo Elliott).

Il modo di ragionare di questo club è naturalmente assai diverso da quello dei tifosi, tra i quali mi ci metto pure io, ma non per questo evita ai suoi dirigenti sofferenze più o meno grandi come le nostre. La cessione di Hauge, per esempio, per quanto interessante finanziariamente, è stata di sicuro una delusione per chi lo aveva seguito e voluto: la sua involuzione da gennaio in poi è stata quasi verticale, un po' per il sovraccarico del 2020 e un po' per il morale, crollato dopo l'esclusione dalla lista per l'Europa League. Ad Hauge, come tutti, mi ero affezionato entusiasta per i suoi modi e per le sue doti, anche se francamente non credo al momento - e forse anche più in là - potesse ambire ad essere più di una valida riserva. I nostri umori nei confronti dei beniamini sono ondivaghi: ora è il momento di Pobega, nel quale personalmente intravvedo buone proiezioni, ma nulla che possa cambiare in alto i valori della squadra, allo stato attuale. Del resto sono un fan integralista di Tonali e non nascondo che le difficoltà da lui manifestate anche in questo inizio di stagione, mi disorientino: non cambio il mio pensiero su di lui, ipotesi di campione se tornerà ai livelli di Brescia, quindi mantengo la pazienza che invece secondo molti di voi non si è avuta per Locatelli, Pessina e persino Cristante. 

Entusiasmante invece l’impatto di Brahim Diaz: se gli appenderanno un peso alla nuca in modo tale che possa tenere la testa alta e se migliorerà ancora nel muoversi dalla trequarti all’area, abbiamo in casa il nuovo Papu e forse persino meglio. Andate infatti a vedere quanto ci ha messo il Gomez atalantino a farsi scoprire dal grande calcio, andate a vedere a che età è maturato… 

Restano buchi da colmare sul mercato a centrocampo e in difesa, la società non si ferma un attimo per riuscirci. Altrimenti il Milan non sarebbe, ad oggi, la 4a società più spendacciona del mercato dopo United, Arsenal e PSG (le Livigno del FairPlay UEFA insieme con Chelsea e City). Sarebbe normale in altri tempi, non quelli attuali: il club rossonero ha fatturato nel 2019/20 solo 150 milioni. Ora però distraiamoci, pensando a chi giocherà in futuro al fianco di Calahnoglu in una squadra che un anno fa sognava Lionel Messi.