Il rinnovo di Leao, il mercato a rilento, il patentino di Maldini: avanti, c’è posto al muro del pianto

Il rinnovo di Leao, il mercato a rilento, il patentino di Maldini: avanti, c’è posto al muro del pianto MilanNews.it
venerdì 15 luglio 2022, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

L’ultima settimana rossonera è stata ricca di notizie allarmanti che hanno praticamente cancellato la prima sgambata a Milanello, la fascia di capitano a Rebic in forma smagliante, le novità Adli e Pobega, il calcio giocato insomma. Il pallone. Le chiacchiere hanno il netto sopravvento, del resto come potrebbero vista la corposa sostanza che le compongono? 

Cominciamo dalla sconcertante rivelazione che riguarda Paolo Maldini senza patentino, esplosa improvvisamente su social e dintorni a proposito di un Cda del Milan che dovrebbe (ri)distribuire nomine, qualifiche, mansioni: non so nemmeno se da direttore sportivo o direttore tecnico o che altro, perché non ho letto niente sul tema. Non senza prima ridere comunque. Maldini un abusivo insomma: insopportabile nel Paese calcistico degli esami di italiano taroccati, dei club indebitati, dei falsi tamponi. Nel Paese calcistico dove senza patentino hanno allenato (tra gli altri) Mancini, Seedorf, Montella e dove - col patentino - continua ad allenare Giampaolo. Maldini non avrebbe titoli per lavorare, toglie il posto di lavoro a qualcun altro che ha qualifica e carte in regola. Roba da rivolgersi ai sindacati. Direi di chiudere qui e andare avanti, anche perché nemmeno sapevo essere imminente un Cda: mi occupo di altro…

Proseguiamo con il tormentone Leao, il rinnovo del quale è un problema da togliere il sonno avendo che fare con un giocatore di 23 anni, un contratto fino al 2024 e una clausola da 150 milioni. Ma cosa fanno a Casa Milan con Jorge Mendes, procuratore del gioiello, che con quel problemino - congelato - da 20 milioni nato ai tempi della fuga da Lisbona a Lilla (se lo accollerebbe lui, Mendes) ora ha più che mai bisogno di liquidità? Cosa fanno? Dormono? Beati loro che non perdono il sonno. 

Infine il mercato. Questo mercato trascinato, contorto, giocato sull’euro in più o in meno, club che sbocciano sulla pietraia dietro ad ogni ciottolo non appena il Milan punta un obiettivo… Un mercato asfittico, rallentato, inconcludente, fumoso. Miserabile. Un giorno la dirigenza ne vuole 3, il giorno dopo 2, il terzo deve baciarsi i gomiti se riuscirà a malapena a prenderne uno. Mah. Come farà Pioli? Dove andrà a trovare un nuovo Maignan o Kjaer Kalulu Tomori Theo Tonali Bennacer Saelemakers Diaz Leao Rebic Giroud Origi Adli Pobega? Come faranno a trovarne altri? E dove? 

Turbato da questo mare bollente di incertezze e approssimazione, io trascorrerò il weekend ad Atessa (Ch) e Castel del giudice (IS) continuando a immergermi in mezzo a milanisti che - oltre a voler conoscere il mio libro - continuano a godersi le feste scudetto. Maldetti incoscienti.