Incapaci e incompetenti. Più rumorosi che numerosi

Incapaci e incompetenti. Più rumorosi che numerosiMilanNews.it
sabato 20 agosto 2022, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

In 70mila per Milan-Udinese. Verso il tutto esaurito per Milan-Bologna. Che te lo dico a fare per Milan-Inter. Un popolo in estasi, tutti vestiti di rossonero i tifosi allo stadio. Tutti sorridenti, tutti carini, tutti entusiasti. Bellissimi, 3 ore prima di Milan-Udinese già tutti allo stadio. Un popolo in totale simbiosi con tutto il Milan di ogni livello, di ogni ordine e grado. Un popolo che gode e che tifa, che sorride e che si gode il momento. Poi però apri i social e ne scopri un altro di popolo, molto più rumoroso che numeroso. Ma pieno di accuse verso una società di incompetenti, di incapaci, di squattrinati, verso quei bugiardi arruffapopolo di Suma, Serafini e quant'altri. La parola d'ordine di questi è vergogna. Sempre e solo vergogna. Su qualsiasi cosa, su qualsiasi tema. Anche inventato.

Tu dici "con De Ketelaere siamo pronti per partire poi meglio se riusciamo a rafforzarci con un difensore e un centrocampista", e si inventano che hai detto che siamo a posto così. Sbagliano a fare i conti attribuendo l'introito di Hauge a questo mercato e l'acquisto di Adli allo scorso mercato (in realtà sono operazioni eseguite entrambe nell'estate 2021 e al bilancio del mercato estate 2021 appartengono entrambe) e quindi ti fanno le pulci sugli investimenti di questo mercato. Ma quello che può venir detto, digrignato, contraffatto nei miei confronti o in quelli di altri colleghi, poco importa e poco conta. Abbiamo la possibilità 24/7 di spiegarci e di dialogare. Mi spiace invece e sul serio per il Milan, che non se lo merita. Ma in fondo anche no. Mi spiace in parte per quei tifosi che si sfogano, perché in quel momento sono addolorati. Ma mi spiace molto di più per quelli che pensano davvero che il Milan debba vergognarsi. Vergognarsi di cosa? Di essere tornati in Champions League dopo 8 anni e di aver rivinto lo Scudetto dopo 11? Vergognarsi di aver fatto scendere il passivo di bilancio da meno 200 a meno 50 milioni? Di aver incrementato di continuo i ricavi e le partnership commerciali? Di non sguazzare fra plusvalenze, bond e altra baldanzosa creatività? Di essere passati dal Milan di Ocampos e Higuain a quello di Leao e Rebic? Di aver investito 40 milioni sull'acquisto di De Ketelaere e sui riscatti di Florenzi e Messias senza finanziare queste operazioni con grosse cessioni sul mercato in uscita?

Speravo che la lezione del mercato di gennaio fosse servita. Che il dramma di non aver preso il difensore centrale sul mercato invernale smentito e smontato dalla conquista dello Scudetto, avesse insegnato qualcosa. E invece no. Peccato. Non abbiamo sostituito Kessie e abbiamo bisogno di un difensore e di un centrocampista. È vero, certo, mancherebbe. Ma sta proprio qui il punto. Se non sostituiremo Kessie e non dovessero arrivare il difensore e il centrocampista, mentre il popolino rumoroso troverà ancora più ragioni e motivazioni per offendere e insultare, dall'altra parte il Milan, i dirigenti, Pioli e la squadra non faranno drammi e si inventeranno qualcosa. Come hanno sempre fatto. L'anno scorso eravamo più forti in mezzo che davanti. Quest'anno siamo più forti davanti che in mezzo. Ma sempre forti siamo.

E attenzione caro il mio popolino, che mentre non si è capito che il Milan o spende bene o non spende, o fa mercato funzionale per la squadra o non lo fa per le griglie e le adunate estive, che mentre ci perdiamo in discussioni tutto sommato sterili fra di noi, gli avversari se ne approfittano. Mettono in giro voci su nostre mirabolanti cessioni esotiche, per coprire la difficoltà di far fatica a prendere un attempato difensore anche dopo aver ceduto un giovane promettente. Nodo al fazzoletto Milanisti tutti, senza distinzioni: gli avversari non sono fra di noi. Ma dall'altra parte. Ah, ecco.