Messaggi di Natale: Ziyech e le voglie di Pioli, le magagne di Maignan, Sinisa tra coraggio e destino. Sotto l'albero rivorremmo quel Rebic...

Messaggi di Natale: Ziyech e le voglie di Pioli, le magagne di Maignan, Sinisa tra coraggio e destino. Sotto l'albero rivorremmo quel Rebic...MilanNews.it
venerdì 23 dicembre 2022, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

In occasione del brindisi rossonero di Natale ai Dazi di Milano, in attesa del discorso, il presidente Paolo Scaroni ha squadrato sorridendo Mauro Suma e il sottoscritto, per poi rivelare la domanda che lo ha sempre incuriosito: come si riempiono i giornali sportivi quando non ci sono le partite? Beh, il Milan da questo punto di vista è generoso: tra rinnovi, infortuni e stadio nuovo, alimenta titoli e pagine. Per il resto, ricordo una delle migliaia di battute del sagace Franco Rossi: "Se non ci fossero le partite, il calcio sarebbe lo sport più bello del mondo".

Fatto tutto di teorie. Per fortuna, aggiungo, poi arrivano eventi tipo Argentina-Francia a farti capire che quando rotola la palla, tutto diventa magico ed emozionante. Non ha vinto la più forte, ma la migliore e questo - nonostante l'amarezza di Theo e Giroud - mi ha ricordato anche il fresco scudetto del Milan, perché secondo moltissimi non era appunto la più forte, ma quella che più ha meritato. Scaroni ha poi seminato l'aia in pochi minuti, infondendo fiducia e sicurezza rispetto a Gerry Cardinale e il gruppo RedBird in un breve, corposo saluto augurale. Il che non sposta né budget né sogni di mercato, ma infonde fiducia rispetto al futuro prossimo. Si parla molto di Ziyech supersponsorizzato da Stefano Pioli, ma conosciamo bene età e ingaggio del marocchino e francamente non solo le sensazioni personali, ma alcune voci autorevoli mi inducono a depennare il suo nome dalla lista della spesa.

Che invece, così come un anno fa coinvolgeva l'emergenza difesa, oggi riguarda il ruolo di portiere e centravanti. Sulle magagne di Maignan, sono stati chiari ed esaustivi su MilanNews e I Casciavit di Facebook: si procede a vista, giorno per giorno, avendo a che fare con un fastidio doloroso e uno staff medico al lavoro con lui. La scelta di Sportiello non è mancanza di fiducia nei confronti di Tatarusanu e/o Mirante: entrambi sono datati e per il ruolo di vice comunque era necessario muoversi per giugno. Per quanto riguarda il centro dell'attacco, Giroud rifiaterà e sarà pronto, Leao c'è, Ibra ci sarà presto. Mi dispiace dover abbassare lo sguardo a chi mi rinfaccia Origi: il valore del giocatore resta tale solo per chi lo aveva visto e seguito fino ad oggi, nel Liverpool, ma purtroppo in questa fase la sua fragilità fisica è preponderante. Dunque si tratta di una momentanea, inattesa sconfitta. Mi aspetto sotto l'albero, però, come 3 anni fa, un Rebic redivivo, restituito alla sua forza, ai suoi colpi, alla sua libertà mentale. Gli ultimi mesi invece sono contraddistinti da una disarmante discontinuità, di cui non so spiegare essendo - com'è noto - un suo ammiratore indefesso ma oggi un po' deluso. Il Milan ha bisogno, a gennaio e febbraio più che mai, del miglior Rebic, quel Rebic del 2020 e di buona parte del 2021. Buon Ante 2023...

Ho conosciuto bene Sinisa Mihajlovic quando allenava la Fiorentina, nell'estate 2010 durante il lungo raduno a Cortina. Non ho niente da aggiungere a quanto di giusto e bello scritto da chi ha avuto modo di viverlo più a lungo e più a fondo. Dico solo che custodisco gelosamente il ricordo di un avversario di tutti, ma nemico di nessuno. Sul coraggio e sulla forza nello sconfiggere o soccombere a malattie così terribili, vi rimando a uno splendido articolo di Marco Dell'Acqua su "Gli stati generali" online: non è questione di coraggio o paura, ma di fortuna. Di culo. Chi ce l'ha e chi no. Certo è come si affronta, un ostacolo così grande, che ci racconta molto dei protagonisti, degli uomini insomma. Ci racconta molto della vita e della morte, ma soprattutto di quel sarto imprevedibile, estroso, subdolo, a volte generoso, a volte spietato, che è il destino. E' con lui e contro di lui, più che contro le malattie, che ci troviamo ad avere che fare ogni giorno. Qualche volta riusciamo a costruircene un castello, qualche altra un'onda erode le fondamenta di sabbia. Contrariamente a una spiaggia, però, sul nostro animo restano le emozioni e i ricordi che queste persone ci lasciano in eredità.