Non solo Bennacer, Leao e Kalulu: in primavera rinnova la M&M. Uefa colpita dal Milan. Ecco cosa deve sistemare Pioli a partire da oggi

Non solo Bennacer, Leao e Kalulu: in primavera rinnova la M&M. Uefa colpita dal Milan. Ecco cosa deve sistemare Pioli a partire da oggiMilanNews.it
lunedì 14 marzo 2022, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

Concentrazione massima. È questo il mantra che viene rinvigorito ogni giorno a Milanello. Perché di distrazioni se ne vedono ancora troppe in campo, specie nei secondi tempi, ma ne parleremo più avanti nel corso dell’editoriale. I primi a mettere una sana pressione a giocatori e allenatore sono Paolo Maldini e Ricky Massara. I due dirigenti che hanno costruito, secondo le linee guida della proprietà, questa squadra con tanti punti di forza, ma anche diverse situazioni assolutamente migliorabili (leggasi fascia destra offensiva). In molti, nelle ultime settimane, avete chiesto quando verranno definiti e annunciati i rinnovi di contratto di Ismael Bennacer, Pierre Kalulu e Rafael Leao, tre giocatori assolutamente importanti per questa squadra. Ebbene la strategia è chiara: testa al campo. Per le questioni extra, che in due casi su tre (Bennacer e Kalulu) sono formalità, ci sarà tempo. Ora l’obiettivo principale è lo scudetto e lo si deve perseguire tutti insieme, uniti e compatti. Su Leao le parti lavorano e arriveranno a un accordo. Ma dopo diverse trattative sui rinnovi di contratto, in primavera ci saranno anche quelli degli stessi Paolo Maldini e Ricky Massara, che prolungheranno la loro avventura rossonera con l’auspicio che l’ingresso nella “fase due” della proprietà Elliott coincida con risultati sportivi sempre più convincenti e vincenti unitamente a investimenti importanti e necessari per rendere ancora più forte e competitiva questa squadra. Come dice Giorgio Furlani, nel calcio non c’è progetto aziendale che esuli dai risultati sul campo, ma per arrivare a vincere bisogna essere stabili. Maldini e Massara, sotto questo aspetto, sono cresciuti tantissimo come dirigenti e sapranno evolversi ulteriormente verso quello step che, probabilmente, avrebbero voluto fare prima se non vi fossero state dei paletti chiari, dettati specialmente dal monitoraggio Uefa e dalla necessità di rimettere in asse la barca Milan.

L’incontro di Nyon con la commissione del CFCB dell’Uefa è stato positivo. Il Milan ha impressionato i burocrati svizzeri per la virtuosità del suo cammino, che non ha subito deviazioni di sorta nonostante la stagione pandemica 2020-21 abbia privato i rossoneri di quasi 50 milioni di introiti tra stadio e attività correlate. Nessuno sta facendo quello che la proprietà rossonera ha fatto per i conti del club, dimostrando con i fatti che le regole sono state rispettate alla lettera, a volte facendo anche un mezzo passetto in meno rispetto a quello che si poteva fare. Una dimostrazione di forza da parte di Elliott davanti al sistema calcio, con l’Uefa che potrebbe pronunciarsi, nei prossimi mesi, con un settlment agreement light poiché il trend milanista ha fatto registrare dei valori positivi in tutti gli indicatori economici. Il piano di espansione del club è ben strutturato e avviato, sempre più marchi – anche grossi – stanno entrando in contatto con l’area marketing e commerciale del Milan per diventare sponsor e questo vuol dire potenziale denaro frusciante nelle casse per fare una squadra forte e che possa guardare a giocatori di talento, anche costosi, con maggior facilità rispetto agli anni addietro. Perché serve qualità per alzare il livello.

Il livello della prestazione, contro l’Empoli, è calato drasticamente nel secondo tempo. Il Milan ha spento la luce, non ha prodotto grandi occasioni e ha rischiato di prendere il pareggio che avrebbe potuto cambiare le sorti della gara. Stefano Pioli non può esser contento di quanto visto nei secondi 45 minuti da parte della sua squadra, perché tenere il risultato in bilico così può essere un rischio che il Milan ha già corso e ha già dimostrato di pagare a prezzo altissimo. Da oggi si dovrà lavorare anche su questo, perché il livello di concentrazione che serve è quello di Napoli, dove la barra è stata dritta per tutta la gara. A Cagliari servirà questa prova e una maggior incisività in zona calda, perché anche sabato sera quasi nessuno si è preso la responsabilità di calciare in porta, con Giroud che lo ha fatto notare – senza mezze parole – ai compagni.