Per cancellare un incubo. Allegri “qual piuma al vento”. Maignan dieci punti. Mateta oggi, Caprile domani. Del Milan nessuno!
I tifosi rossoneri vogliono uscire dal derby certamente con un risultato positivo, ma soprattutto con la consapevolezza che il Milan di Parma sia stato un brutto sogno, un cauchemar, un incubo che mi ha fatto tornare indietro di un anno. Con la stessa squadra lunga, con gli stessi duelli rusticani, con i pericolosi “uno contro uno” in giro per il campo. In quindici minuti, quelli iniziali della ripresa, Maignan ha quasi subito più pericoli che nelle prime dieci partite di campionato.
Non credo che sia solo un problema legato all’assenza di Rabiot, che mancava anche nelle altre partite dove i rossoneri avevano mostrato un buon equilibrio. A Massimiliano Allegri, senza il quale saremmo ben più indietro in classifica, il compito di capire che cosa sia successo.
L’allenatore milanista sembra che abbia studiato economia a Stanford. Ha imparato, come ogni buon esperto di finanza applicata al… calcio, che la diversificazione sia il segreto di ogni successo. Bravo dunque a schierare un Milan attendista o più offensivo, in base agli uomini a disposizione o agli avversari da affrontare. Con molti critici che si ostinano ad attribuire etichette al tecnico di Livorno. Max invece sfugge a ogni regola e principio, concentrato solo sull’obiettivo da raggiungere.
“Allegri è mobile
Qual piuma al vento
Muta d’accento e di pensiero”
Canterebbe Leo Nucci, uno dei più celebri Rigoletto della lirica italiana e, in più, grande cuore rossonero.
Un accenno doveroso al mercato di oggi e di domani. Allegri vuole - forse esagero, pretende - un attaccante d’area per la seconda parte della stagione. A Parma, mentre il Milan giocava sulla fascia destra, nel secondo tempo, ho dato uno sguardo in area. Vuota, con Ricci - ripeto, Ricci - unico giocatore del Milan, solo come un Tuareg del deserto. Non va bene!
Io ho una mia preferenza. È quel Jean-Philippe Mateta, attaccante francese di 28 anni, alto 192 cm, oggi al Crystal Palace, scadenza 2027, costo 25/30 milioni e… magari agli inglesi piace Gimenez! Costa troppo? Con tutti i soldi risparmiati per la punta centrale in questi “roaring twenties”, il porcellino è pieno di euro da investire per il centravanti.
Veniamo al mercato di domani. L’idea di avere uno dei portieri più forti al mondo e perderlo perché, secondo i colleghi francesi, non voglia più avere rapporti con il management rossonero a causa del trattamento subito nella scorsa stagione, continua per me a essere un fatto insopportabile. Chi ha la fortuna di schierare Maignan - cioè dieci punti, almeno, conquistati in classifica - e lo regala ad altri club, non ha giustificazioni.
Se proprio dovesse lasciarci, c’è solo un portiere da acquistare, e anche molto presto. Ho sempre ammirato Elia Caprile, per me fortissimo. So che piaccia anche all’Inter, ma farcelo soffiare dai nerazzurri sarebbe un peccato grave.
Lunedì sera sono stato invitato alla commovente presentazione del libro di Giorgio Perinetti, Quello che non ho visto arrivare, che ricorda la figlia Emanuela, scomparsa per una forma acuta di anoressia. Presente il Presidente della Lega Simonelli, tutta l’Inter con Marotta, Ausilio, Baccin e Crippa. In prima fila Adriano Galliani e Ariedo Braida, come ai bei tempi del vecchio Milan. Invece del nuovo Milan nessuno!

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