Quante lezioni in Europa! Serve più incoscienza… Pensare allo scudetto: un diritto e un dovere

Quante lezioni in Europa! Serve più incoscienza… Pensare allo scudetto: un diritto e un dovere MilanNews.it
venerdì 17 settembre 2021, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Con il naso tappato siamo saltati dalla cima della serie A nel mare grosso della Champions. Non siamo affogati, respirando dal naso in apnea e nuotando con forza, ma la paura ci ha impedito di arrivare a riva. La tremarella nella prima mezz’ora di Liverpool si percepiva anche al di qua dello schermo: non è solo una questione di esperienza, ma di atteggiamento. Che il Milan fosse in grave difficoltà si capiva quando aveva la palla, più di quando invece subiva la rumba rossa. Grande differenza fisica e tecnica, del resto quella di Klopp è una delle più forti d’Europa, stando ai risultati alla mano negli ultimi 3/4 anni e non al blasone o ai poster che compongono altre favorite in Champions. Non ho più rivisto praticamente in nessuna striscia di highlights, il gol annullato a Kjaer in avvio di ripresa (sarebbe stato l’1-3): questione di centimetri, ma era la dimostrazione che in Europa può davvero succedere di tutto. Il Liverpool dominava in lungo e in largo eppure al 47’ era sotto 1-3… Una lezione anche per loro che non riuscivano a concretizzare e stavano per pagare un dazio altissimo. Dopo di che hanno vinto meritatamente, ma ancora Kjaer nel finale a momenti segna o procura il 3-3: arrendersi mai!

Lezioni anche da Bruges e Young Boys, della serie che niente, ma proprio niente è scontato, e una lezione a San Siro dove la capacità di restare 90’ in una partita complicata, consente ai vecchi marpioni del Real di piazzare la zampata finale. 

Il cammino in Champions è duro e suggestivo, ma i ragazzi di Pioli devono recuperare alcune cose per le prossime 5 partite: anzitutto, la condizione ancora precaria di qualche titolare e di altri protagonisti. Poi, un filo di sana incoscienza che ha permesso a Manchester qualche mese fa di andarli ad aggredire senza respiro, così come accadde in campionato a Napoli, Roma, Torino, Bergamo… Divertitevi, ragazzi, senza paura. L’unico modo di vincere la tremarella è quello di non pensarci. 

La serie A è diversa e lontana dalla Champions. Le concorrenti sono più terrene. Oggi i rossoneri hanno il diritto di candidarsi allo scudetto per quanto stanno facendo da quasi 2 anni a questa parte, ma hanno anche il dovere di farlo. Già, perché questa squadra è il Milan: dopo un secondo posto e una bella sfilza di record triturati, ora è tempo di restare sul ring dei pesi massimi e fare male con i propri colpi. Di avversari più grossi, forti e bravi in Italia non ne vedo così tanti…

Non è detto che succeda, ma bisogna fare di tutto. Senza pudore, senza timore, senza più falsa modestia. Abbiamo numeri e giocatori per provarci. Con incoscienza, ancora una volta: come l’Italia di Mancini, lottiamo divertendoci e i timori faranno fatica ad insinuarsi, nelle nostre maglie e nelle nostre bandiere.