Siamo alle solite: l'affare Kakà salta e complica i piani di Galliani. Con Balotelli appuntamento a giugno, mentre per difesa e centrocampo...

Siamo alle solite: l'affare Kakà salta e complica i piani di Galliani. Con Balotelli appuntamento a giugno, mentre per difesa e centrocampo...
© foto di Fabrizio Tomasello
martedì 22 gennaio 2013, 00:00Editoriale
di Fabrizio Tomasello
Giornalista, ideatore e conduttore di "Passione Rossonera" su Radio Radio, l'unico programma radiofonico esclusivamente dedicato al Milan

Circa una settimana fa lo sbarco a sopresa di Ricardo Izecson dos Santos Leite in una fredda ed uggiosa serata milanese, ufficialmente per venire a trovare l’amico Robinho, ha di fatto sparigliato le carte del mercato rossonero.
E’ bastata infatti una dichiarazione di Ricky, sussurata ai microfoni dei giornalisti appostati, quel “farei di tutto per tornare al Milan”, per sciogliere come neve al sole ogni tipo di resistenza da parte di Berlusconi e Galliani, scompaginare totalmente qualsiasi strategia imbastita fin lì e cambiare radicalmente l’ordine del giorno del mercato di gennaio: obiettivo unico Kakà.
Aldilà delle oggettive componenti emozionali e sentimentali che toccano il cuore di ogni milanista che si rispetti, l’ipotetico ritorno di Kakà al Milan ha lasciato fin dall’inizio più di qualche perplessità. Innanzitutto dal punto di vista economico: l’entourage del calciatore ha accettato la decurtazione dello stipendio (15 milioni netti per due anni e mezzo di contratto, invece dei 25 che percepirebbe al Real), ma la società spagnola ancora una volta non si è piegata all’ipotesi del prestito secco, soprattutto alla luce dei 68 milioni di euro spesi per il cartellino del brasiliano. C’era poi da capire in che condizioni fisiche  sarebbe arrivato a Milanello Riccardino nostro. Non dimentichiamo che negli ultimi 3 anni e mezzo, da quando ha lasciato milioni di cuori rossoneri infranti per partire con destinazione Madrid, l’ex numero 22 ha giocato ben poco con la casacca delle merengues, occupando gran parte del suo tempo tra panchine, tribune ed infermerie. E per finire, l’interrogativo che ha tenuto sveglio tutto lo staff tecnico rossonero da quando il mercato ha preso questa piega inaspettata: dove far giocare Kakà in questo Milan?
Si, perché diciamolo, ci sono voluti quasi 6 mesi di lavoro ad Allegri per trovare l’alchimia giusta tra i suoi ragazzi e soprattutto un modulo funzionale a questo gruppo di calciatori. E adesso? Nel 4-3-3 attuale uno come Ricky, trequartista elegante e raffinato, non era collocabile, quindi l’alternativa era o cambiare ancora modulo (e dopo tutto la fatica fatta per trovare quello giusto, sarebbe stata un’azione alla “Tafazzi”) oppure provare a cambiare Kakà.
In ogni caso Allegri sarebbe stato chiamato ad una correzione in corsa del progetto che tanta fatica è costato e che sta finalmente iniziando a dare risultati più che accettabili: considerando solo le ultime 13 giornate di campionato infatti, il Milan sarebbe in testa alla classifica. Non male per una squadra che alla fine di agosto veniva indicata tra le squadre peggio assortite della serie A.
Tutto questo grazie soprattutto ad un attacco di straordinaria qualità. Maurizio Compagnoni, noto telecronista Sky, ha chiosato al termine della vittoria di domenica contro i felsinei: "Il Milan ormai ha una sua identità. Niang si sta rivelando già pronto, Pazzini prende fiducia con i gol ed El Sharaawy è tornato brillante.” In panchina, aggiungerei io, c’erano altri due pezzi da 90 come Bojan e Robinho. Come dire, il reparto offensivo del Milan già così è quello che offre maggiori garanzie ad Allegri.
A centrocampo ed in difesa invece iniziano le dolenti note. Montolivo, schierato in un ruolo non suo, vista la contemporanea assenza per infortunio di De Jong, Ambrosini e Muntari, continua ad offrire prestazioni dignitose, ma giocando così lontano dalla porta si rinuncia ai suoi assist preziosi ed ai suoi velenosi tiri dalla distanza. Accanto a lui, Boateng da mezzala continua a non convincere appieno e per il resto Flamini, Traorè e il Nocerino attuale non possono far parte di una squadra vincente. In difesa, per un recuperato Zapata (almeno fino alla prossima gaffe del colombiano), c’è un Mexes che invece continua a combinarne più di Bertoldo.
La certezza è che il Milan, invece di Kakà, avrebbe bisogno con urgenza di un centrocampista dotato di fosforo e qualità ed un difensore centrale sicuro ed affidabile. Fino a questo momento, in via Turati tutta l’attenzione era dedicata all’affare “Riccardino”. Adesso che la trattativa sembra definitivamente saltata (salvo ricominciare a parlarne alla prossima esternazione di Ricky) fino al 31 gennaio è lecito attendersi qualche sorpresa da Galliani. In attesa di sferrare l’assalto definitivo a Mario Balotelli, sempre più promesso sposo rossonero, nel prossimo mercato di giugno.
Perché Kakà rappresenta la storia, le emozioni e il sentimento, ma al Milan serve anche e soprattutto sostanza.
L’appuntamento per tutti i milanisti doc è con “Passione Rossonera”, il programma radiofonico dedicato ai tifosi del Milan, in onda ogni venerdì dalle 17.00 alle 18.00, sui 104.500 di Radio Radio, sul canale Sky 518 e in streaming sul sito www.radioradio.it

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